Misilmeri, piante di marijuana dentro ad un frutteto, arrestati in tre

Redazione

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Misilmeri, piante di marijuana dentro ad un frutteto, arrestati in tre
250 arbusti in una serra alimentata e ventilata in maniera sapiente

18 Gennaio 2016 - 00:00

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Misilmeri unitamente a quelli della Stazione di Bolognetta, a conclusione di una mirata e delicata attività di indagine volta al contrasto della produzione e consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, in contrada Grassurelli, agro del Comune di Bolognetta, hanno tratto in arresto per il reato di coltivazione e produzione sostanze stupefacenti Enzo Tumminia, nato a Palermo, classe 1982, ed i fratelli Giovanni Battista Taormina, nato a Palermo,  classe 1991, e Gaspare Taormina, nato a Palermo, classe 1994. I Carabinieri, a seguito di un attenta ed accurata osservazione del territorio, dopo giorni di perlustrazioni e rastrellamenti in diverse contrade del comprensorio, sono riusciti ad individuare una villetta coperta da alberi da frutta ben sviluppati che ha attirato la loro attenzione. L’irruzione nel villino, coperto da un’alta recinzione, ha colto assolutamente impreparati i tre coltivatori con il “pollice verde”, che non si sarebbero mai aspettati la “visita” dei militari dell’Arma, all’ora di pranzo. All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto una vera e propria serra di cannabis indica – comunemente indicata per “marjiuana”. La piantagione, che custodiva 250 arbusti, dell’altezza media di 150 centimetri ciascuno, erano ben alimentate secondo un meticoloso calendario di irrigazione manuale e sapientemente arieggiate da ben 5 climatizzatori, il tutto sottoposto a sequestro. I Carabinieri hanno inoltre rinvenuto un impianto di illuminazione composto da oltre 38 reattori che garantivano la necessaria irrogazione di calore e onde simili a quelle solari, per favorirne la crescita delle piante di cannabis. Dopo l’avvenuta  campionatura delle piantine, a cura dei Carabinieri del L.A.S.S. di Palermo, al fine di accertare l’esatto principio attivo della stessa, l’intera piantagione è stata estirpata per il successivo essiccamento e distruzione. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini, onde chiarire la posizione del proprietario e/o conduttore dell’immobile. I tre soggetti si trovano ora agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si è tenuto nella mattina odierna presso il Tribunale di Termini Imerese, conclusosi con la convalida degli arresti e sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione e firma alla Polizia Giudiziaria, pertanto rimessi in libertà.

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