Migranti/7, la cultura dello scarto…

Cronaca

Migranti/7, la cultura dello scarto…
Ci sono mille ragioni che ci sfuggono e ci fanno voltare la testa dall'altro lato

18 Gennaio 2016 - 00:00

È stato complesso per noi scrivere questo articolo. Lo facciamo a distanza di 48 ore dall’emergenza umanitaria che, malgrado tutto, ci ha visti protagonisti. Monreale è stata “invasa” da 450 migranti, trasportati dalle Forze dell’Ordine durante la notte. Il nostro sito ha raccontato la giornata dei migranti con uno speciale sui migranti che ha fatto il record di letture, comprese condivisioni e commenti su facebook. Gli articoli sono stati condivisi e commentati centinaia di volte. Noi abbiamo letto con attenzione ogni singolo commento. Ed alcuni, lo diciamo con chiarezza, ci hanno turbato parecchio. Perché, e ci mettiamo dentro anche noi, ci lasciamo trasportare dalle informazioni errate che arrivano o meglio dalla disinformazione. Qualcuno ha trascorso la notte nella casa di campagna perché temeva che la svaligiassero, altri erano preoccupati perfino di uscire, per paura di essere violentati; altri pronosticavano furti e scippi a go-go. Calma, signori, calma. Ok, la tv ci ha raccontato di delinquenti, di stupri, di gente che ha rubato, è vero: ma quanti casi su quante migliaia e migliaia di persone disperate si sono rivelati negativi? Noi li abbiamo guardati negli occhi, mentre “scendevano” da Giacalone, attraversavano Pioppo e camminavano verso Palermo. Erano ragazzi distrutti: dalla fame, dalla sete, dalla sofferenza rinchiusa nel loro cuore e pronta a scoppiare. Prima di sparare sentenze a zero, forse, dovremmo fare un’analisi di quello che è la realtà: chi sono queste persone? Da dove arrivano? Da cosa fuggono? Queste persone fuggono da Stati dove non c’è libertà, non c’è pane, non c’è giustizia, dove i diritti dell’uomo e della donna vengono sistematicamente calpestati, dove – ci piaccia o no – un’ideologia di carattere religioso copre e giustifica tutto questo, guidati, per modo di dire, da gente che vive concedendosi un lusso sfrenato depauperando le risorse del popolo e della nazione. E questi regimi sono stati e sono sostenuti non solo dai paesi occidentali, ma anche dalla Russia, dalla Cina. Sono sostenuti per motivi economici o strategici, per accedere a fonti energetiche o per il business della vendita delle armi. Sono persone che mettono la loro vita a bordo di un gommone che forse non arriverà mai… Costretti a pagare una fortuna per un viaggio organizzato da una mafia internazionale che specula sulle sofferenze si popoli interi.Dovremmo avere chiaro, tutti noi, che persone che rischiano la loro vita all’estremo forse sono davvero disperati e non vengono, come ha detto qualcuno, a trascorrere le ferie in Italia a spese nostre. Per fortuna, durante quest’esodo di migranti da Giacalone verso Palermo, abbiamo visto anche tante cose belle: il fornaio che allungava biscotti e brioche, chi dava acqua e bibite, chi semplicemente salutava questi ragazzi sperduti e spaesati che hanno anche accennato un sorriso. E quindi, cari lettori, avrete anche ragione voi, tra questi qualche delinquente ci sarà pure… Ma la nostra Comunità non è proprio tutta tutta per bene. “I flussi di migranti in tutti i continenti e in quasi tutti i Paesi non devono essere visti come emergenza, o come un fatto circostanziato e sporadico, ma come sfida alle nostre società”, così dice Papa Francesco. È anche vero che il sistema di accoglienza e gestione di questi migranti, in generale, non funziona o funziona parecchio male. Assistere a gruppi di migranti per strada senza una meta, non è proprio il massimo e, diciamo, lascia qualche perplessità. Ma si tratta di una cosa molto complessa e complicata che, purtroppo, non possiamo risolvere. C’è chi ci dovrebbe pensare… Ai piani alti. Ma, in ogni caso, serve davvero un passaggio, da un atteggiamento di difesa e paura, di disinteresse ed emarginazione, che alla fine corrisponde proprio alla 'cultura dello scarto', ad un atteggiamento che abbia alla base la 'cultura dell'incontro', l'unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno, un mondo migliore. 

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