Mafia, operazione Apocalisse 2: trenta arresti, in cella anche consigliere comunale di Palermo

Redazione

Palermo

Mafia, operazione Apocalisse 2: trenta arresti, in cella anche consigliere comunale di Palermo
Il comune di Palermo si costituirà parte civile contro il consigliere Giuseppe Faraone

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nel corso della notte agenti della Polizia di Stato e militari della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri hanno portato a termine una rilevante operazione antimafia contro l’organizzazione criminale “Cosa Nostra”, attraverso l’esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP di Palermo, Petrucci, su richiesta della DDA, nei confronti di 27 soggetti, esponenti dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo. L’attività costituisce la naturale prosecuzione dell’operazione “Apocalisse” che già aveva portato, nel mese di giugno 2014, all’esecuzione di circa 100 provvedimenti restrittivi della libertà personale ed alla sostanziale disarticolazione della struttura organizzativa della consorteria mafiosa operante in quei territori. L'operazione di oggi, condotta attraverso approfondimenti investigativi delle risultanze già emerse nel corso delle indagini e sulla scorta dell’analisi di elementi indiziari finora non sottoposti alla valutazione dell'autorità giudiziaria, consente, da un lato, di assicurare alla giustizia una serie di soggetti, tuttora in libertà, ritenuti organici o comunque contigui all’organizzazione mafiosa e d’altro canto di procedere, a carico di soggetti già gravati da provvedimenti restrittivi. Agli arrestati vengono contestati i reati di partecipazione all’associazione mafiosa e rapina, e di diverse attività estorsive perpetrate ai danni di imprenditori ed attività commerciali. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha ricostruito il racket delle estorsioni sui territori controllati dalle famiglie mafiose dell’Acquasanta e dell’Arenella. Il risultato è stato conseguito anche grazie alle dichiarazioni rese da quasi tutte le vittime individuate che, superando il “muro di omertà” che tradizionalmente circonda e consente la proliferazione delle organizzazioni di stampo mafioso, non hanno esitato a denunciare esecutori e mandanti delle richieste di “pizzo”, riconoscendoli puntualmente in volto. Come il caso del gestore di un parcheggio che, sentito in atti dai militari, ha dichiarato, smentendo quanto già asserito dal suo socio, di aver dovuto elargire più somme di denaro in tempi diversi a fronte di minacciati danneggiamenti al locale, e anche quello di soggetti costretti a “offrire” somme a titolo di finanziamento di feste patronali, la cui gestione, tuttavia, è risultata essere totalmente estranea all’attività degli estortori. Anche degli imprenditori escussi dagli agenti della Polizia di Stato hanno trovato il coraggio di denunciare i reati subiti e di individuare i propri estorsori cosicché  la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile ha potuto accertare ulteriori numerosi e gravi episodi di estorsione perpetrati nei territori delle famiglie mafiose di Partanna Mondello e San Lorenzo Tommaso Natale quale quella commessa in danno del titolare di una società che opera nel settore delle pulizie, facchinaggio e giardinaggio presso enti pubblici e privati. L’uomo veniva costretto ad assumere ben nove persone, amici e familiari di affiliati dell’organizzazione mafiosa ed a versare alla “famiglia” la somma di denaro di 1500 euro. Richieste simili venivano effettuate ad un altro imprenditore al quale oltre all’assunzione di personale veniva rivolta una esosa richiesta di denaro preceduta dall’apposizione di una bottiglia di liquido infiammabile davanti la sede della società. Altre estorsioni venivano commesse ai danni di imprenditori edili quali il titolare della ditta impegnata nei lavori di ristrutturazione di un immobile in via della Ferrovia, il quale veniva costretto attraverso una serie di minacce ed intimidazioni a pagare la somma di 1000 euro od anche l’amministratore di una società impegnata nella gestione di cantieri in via Francesco Lo Iacono e piazza San Marino, bersagliato da richieste di denaro. Le attività condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo hanno consentito di riscontrare alcuni nuovi assetti criminali di Cosa Nostra palermitana con riguardo particolare alla famiglia mafiosa di Pallavicino Zen, in ordine alla quale è stato individuato  l’affiliato incaricato di provvedere alla raccolta dei proventi delle estorsioni, tra cui quelli derivati dall’indebita fruizione dell’erogazione di luce e acqua da parte di occupanti abusivi di alcune palazzine dello Zen. Al sodalizio di Resuttana, le nuove indagini hanno permesso di far luce su una remunerativa vicenda estorsiva perpetrata ai dani del titolare di una ditta, all’epoca dei fatti impegnata nella costruzione di una trentina di unità immobiliari nel centro della città, costretta a versare la somma di 30 mila euro per poter proseguire i lavori edili. Un particolare cenno merita il tentativo di estorsione commesso ai danni di un imprenditore palermitano da Giuseppe Faraone, consigliere del Comune di Palermo, eletto alle ultime elezioni. Il politico, in nome e per conto di elementi di spicco del Mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, aveva avanzato, senza esito, continue richieste di denaro al titolare di una società di impiantistica elettrica e fornitura di segnaletica stradale. In seguito all'inchiesta antimafia contro alcuni clan palermitani, per fatti che risultano estranei all'attività dell'amministrazione comunale, e che hanno visto l'importante collaborazione dei cittadini, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha immediatamente disposto, d'intesa con il segretario generale, l'adozione di ogni provvedimento a carico del consigliere comunale Giuseppe Faraone contro cui si costituirà parte civile.   ELENCO ARRESTATI:  1.    FARAONE GIUSEPPE, NATO A PALERMO IL 28 APRILE 1946, IVI RESIDENTE; 2.    CATALANO DAVIDE, NATO A LOCRI (RC) IL 26 GENNAIO 1978, RESIDENTE A PALERMO; 3.    VITALE GIOVANNI, NATO A PALERMO IL 29 AGOSTO 1969, IVI RESIDENTE; 4.    FRICANO GIUSEPPE, NATO A PALERMO IL 6 GIUGNO 1967, IVI RESIDENTE; 5.    SIRAGUSA LUIGI, , NATO A PALERMO IL 12.09.1975, IVI RESIDENTE; 6.    CONTINO DAVIDE, NATO A PALERMO IL  07 OTTOBRE 1988, IVI RESIDENTE; 7.    LA BARBERA FRANCESCO, NATO A PALERMO IL 23 LUGLIO 1983, IVI RESIDENTE; 8.    BIONDINO GIROLAMO, NATO A PALERMO IN DATA 08 SETTEMBRE 1948, IVI RESIDENTE; 9.    CALVARUSO GIUSEPPE, NATO A PALERMO IL 31 DICEMBRE 1982, IVI RESIDENTE; 10.  CIARAMITARO DOMENICO, NATO A PALERMO IL 15 GIUGNO 1974, IVI RESIDENTE; 11.  DAVI’ GIUSEPPE FABIO, NATO A LIUESTAL(CH) IL 23 MAGGIO 1976, RESIDENTE A PALERMO; 12.  D’URSO SALVATORE, NATO A PALERMO IL 30 LUGLIO 1974 IVI RESIDENTE; 13.  GUERRERA SILVIO, NATO A PALERMO IL 08 OTTOBRE 1961, IVI RESIDENTE; 14.  SARDISCO ROBERTO, NATO A PALERMO IL DATA 08 FEBBRAIO 1975, IVI RESIDENTE; 15.  SERIO DOMENICO, NATO A PALERMO IL 20 GIUGNO 1976,  IVI RESIDENTE; 16.  CONTINO TOMMASO,  NATO A PALERMO IL 25 DICEMBRE 1961, IVI RESIDENTE; 17.  MENDOLA SALVATORE, NATO A PALERMO 25 FEBBRAIO 1952, IVI RESIDENTE; 18.  FLAUTO LORENZO, NATO A PALERMO L’11 MARZO 1975, IVI RESIDENTE; 19.  MATASSA AGOSTINO, NATO A PALERMO IL 10 AGOSTO 1958, IVI RESIDENTE; 20.  MATASSA FILIPPO, NATO A PALERMO IL 15 SETTEMBRE 1949, IVI RESIDENTE; 21.  PALAZZOTTO DOMENICO, NATO A PALERMO IL 26 OTTOBRE 1985, IVI RESIDENTE; 22.  PALAZZOTTO GREGORIO, NATO A PALERMO IL 12 MARZO 1977, IVI RESIDENTE; 23.  PIZZURRO EMILIO, NATO A PALERMO IL 26 AGOSTO 1958, IVI RESIDENTE; 24.  SALERNO ANTONINO, NATO A PALERMO IL 17 NOVEMBRE 1985, IVI RESIDENTE; 25.  CACCIATORE GIOVANNI, NATOA PALERMO IL 12 GENNAIO 1966, IVI RESIDENTE; 26.  GERACI NICOLA, NATO A PALERMO IL 13 DICEMBRE 1975, IVI RESIDENTE; 27.  VENTIMIGLIA CALOGERO, NATO A PALERMO IL  04 GENNAIO 1971, IVI RESIDENTE. 

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