La vocazione della famiglia nella chiesa: il convegno al Castello di Carini

Giuseppe La Corte

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La vocazione della famiglia nella chiesa: il convegno al Castello di Carini
Organizzato dall'Arcidiocesi di Monreale, con il patrocinio del Comune

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si è svolto ieri al Castello di Carini il convegno di studi dal tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Il seminario, organizzato dalla Consulta delle aggregazioni laicali dell’Arcidiocesi di Monreale e patrocinato dalla medesima Arcidiocesi e dal Comune di Carini, ha visto una notevole affluenza di interessati e un’aula gremita di persone che volevano conoscere e approfondire gli argomenti trattati. L’incontro nasce come premessa introduttiva al Sinodo sulla famiglia che si svolgerà a partire dal 4 al 25 ottobre. La famiglia, ordo naturalis, è ancora oggi un’istituzione che deve essere salvaguardata dall’attacco di insidie e problemi quotidiani che costituiscono una sfida al vivere insieme. Lo scopo con il quale l’incontro è stato realizzato è quello di dare una lettura di bellezza all’ unione familiare, definita Chiesa domestica, di dare un messaggio di fede e speranza alla numerose coppie, soprattutto quelle giovani, che soffrono una situazione di precarietà, non solo spirituale ma anche materiale a causa della crisi economica. Dopo i saluti del Vicario generale dell’Arcidiocesi di Monreale Monsignor Antonino Dolce, Don Vincenzo Ambrogio, moderatore del convegno, ha spiegato brevemente le linee guida cui i vescovi sono giunti nella Relatio Sinodi, documento con il quale si sono conclusi i lavori sinodali della III Assemblea generale Straordinaria svoltasi nel 2014. Successivamente, il dottor Giuseppe La Corte, partendo dal concetto di unione matrimoniale, ha illustrato alcune tematiche oggetto di dibattito politico e mediatico. Dalla identità di genere, al ddl sulle unioni civili fino alla disciplina della maternità surrogata. Con chiarezza e lucidità nella discussione, il medesimo ha centellinato le fonti e i documenti di ogni argomento trattato. “C’è molta confusione su tutto – ha detto La Corte – solo la conoscenza, lo studio e la fede possono diventare lanterna per i nostri passi. Dobbiamo essere curiosi di sapere, così come il buon Socrate sapeva di non conoscere, ogni cristiano ha il dovere di documentarsi e approfondire il mondo che lo circonda, affinché non si possa ancora dire, nel 2015, non sono informato. Altresì, è necessario perseguire sempre la pace, la chiarezza e il dialogo costruttivo delle altrui opinioni e idee nel rispetto dell’art 21 Cost e, più in generale, della convivenza civile”. Poco dopo, la dottoressa Piera Di Maria ha illustrato con chiarezza e professionalità la bellezza della vita di coppia e in che modo le fragilità possano essere risolte con quello stesso amore che unisce gli innamorati. La stessa ha citato San Tommaso in cui si dice che l’amore è la presenza dell’amato nell’amante. Ognuno di noi – ha detto la Di Maria – è una fiaccola che deve portare la luce proveniente dal faro di Cristo in ogni luogo in cui tutto sembra buio. Essere cristiani significa non scoraggiarsi alle difficoltà ma dobbiamo cercare di infondere speranza e la gioia del vangelo che non deve abbandonarci mai. Infine la dottoressa Benedetta Mascellino ha concluso ringraziando gli astanti ed gli intervenuti. Il pubblico, molto interessato alle tematiche affrontate, ha chiesto immediatamente un bis dell’incontro. Non sono escluse, infatti, altre iniziative che affrontino i medesimi argomenti, sempre con uno sguardo di bellezza e positività alla famiglia.

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