Il maestro Madè a Firenze  con la sua "Divina Commedia dipinta"

Redazione

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Il maestro Madè a Firenze  con la sua "Divina Commedia dipinta"
Continua con successo il tour dell'artista palermitano. Prossima tappa Vienna a ottobre

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si inaugura il prossimo 23 maggio alle 17.00 presso il museo dell'Opera di Santa Croce a Firenze la mostra delle opere dipinte da Pippo Madè che illustrano la Divina Commedia. Mostra di immagini che riassumono l'esperienza di vita e di impegno di un autore che nel suo percorso artistico ha coniugato lo stile più autentico e profondo della sua terra di Sicilia con lo spirito più intimo del poeta più conosciuto al mondo. Diventa infatti l'isola siciliana il riferimento geografico e storico del componimento dantesco in un travolgente riassunto enciclopedico di personaggi e vicende.  L'esposizione, organizzata dall'Associazione Culturale “Festina lente” e dall'Associazione Culturale Internazionale Madè, con la sua tappa fiorentina, segue quella ospitata a Ravenna nello scorso aprile presso la Basilica di San Francesco e proseguirà il suo cammino ad ottobre a Vienna alla Minoritenkirche. Dagli spazi francescani di Santa Croce che ospiteranno la mostra, il giovane Dante poté assistere nel 1295 alla posa della prima pietra di quella che rimarrà come la più vasta basilica francescana nel mondo. Sarà infine nel 1865, proprio con l'inaugurazione di una statua a Dante nel centro della piazza di Santa Croce, che Firenze troverà la sua consacrazione di madrina di un'Italia che farà definitivamente sua la lingua del sommo poeta. Giuseppe Lo Cicero, in arte Madè nasce a Palermo nei terribili anni dell'ultima guerra. Da autodidatta, pur cresciuto in una famiglia di umili origini ha ben presto scoperto una grande passione per il disegno e per la pittura unite ad una grande voglia di sapere, acume intellettuale e vivacità di spirito che lo hanno portato a dialogare con artisti di fama come Renato Guttuso, Orfeo Tamburi e Domenico Purificato. I sessanta anni di vita artistica del Maestro Madè sono caratterizzati da una tensione etica che ha portato l'artista a farsi testimone dei drammi dell'emigrazione, dell'emarginazione, della droga e della pedofilia, del terrorismo. Egli analizza, nella sua copiosa produzione artistica la "violenza" declinata nelle sue infinite sfaccettature, attraverso avvenimenti sociali e  storici, attraverso la favola o anche temi spirituali per arrivare all'impresa di ricostruir per immagini la Divina Commedia. Madè ha saputo esprimersi attraverso innumerevoli forme espressive: dalla lavorazione del vetro, alla terracotta, alla pietra lavica ceramizzata, al bulino, l'acquaforte e l'incisione, portando le sue opere nelle più importanti città italiane, europee e americane. La mostra sarà aperta al pubblico dal 24 maggio al 28 giugno 2015.

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