Il convegno dell'Anvu a Monreale: e si scatena la "guerra" per la carica di presidente

Redazione

Cronaca

Il convegno dell'Anvu a Monreale: e si scatena la "guerra" per la carica di presidente
Si parla di falsificazione dei documenti, ma occhi puntati sui problemi dei vertici dell'associazione

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si è tenuto oggi il primo Convegno Interregionale della Polizia Locale organizzato d'Associazione Professionale Polizia Locale d'Italia Anvu in stretta sinergia con il Comune di Monreale. Il sindaco Pietro Capizzi, ha accolto il progetto di realizzazione dell'evento mettendo a disposizione la suggestiva e splendida cornice del Complesso Monumentale Guglielmo ed ha accolto il presidente Nazionale Anvu, dottor Nicola Salvato (nella foto), accompagnato dal Segretario Generale Silvana Paci, dedicando un importante momento conviviale, anche volto a rafforzare ulteriormente i rapporti unitamente al Sub Commissario della Sicilia, il dottor Marco Venuti. L'apertura dei lavori ha visto impegnato nel saluto iniziale il vice sindaco Giuseppe Cangemi e Domenica Ficano, segretario comunale di Monreale, che hanno dedicato un prezioso sentimento di apprezzamento sia per gli argomenti proposti alla nutrita e folta platea presente, che per la quotidiana attività operativa esercitata nel controllo del territorio, con la prolusione del segretario nazionale aggiunto e comandante di Chiaravalle Centrale Pietro Sestito. I lavori hanno vissuto anche un momento di ricordo del socio Anvu Giuseppe Marvuglia, recentemente scomparso. La dottoressa Patrizia Lazzari – Comandante di Gaggio Montano (Bo), ha illustrato con precisa dovizia di particolari e casi pratici realmente occorsi nel corso dell'espletamento del servizio di controllo di polizia stradale, comparando i modelli di patente straniera con le varie convenzioni Internazionali utili alla conversione e validità in Italia, tema sempre di precipua attenzione, nell'odierno contesto operativo volto ad alimentare la prevenzione ed elevare la qualità professionale operativa degli operatori della polizia locale. Marco Boscolo e Claudio Giacomin, del Laboratorio Analisi Documentale della Polizia Locale di Venezia, uno dei più conosciuti ed evoluti laboratori che si occupa di analizzare in maniera approfondita e dettagliata i documenti falsi o contraffatti repertati sul territorio, smascherando anche le più sofisticate formule elusive praticate dai falsari. A chiusura, il presidente Nazionale Nicola Salvato, ha illustrato le ultime novità legislative relative alla polizia giudiziaria, allacciando gli opportuni collegamenti con gli argomenti in precedenza esposti significando che i concetti di colleganza e interdisciplinarità delle materie, meritano un costante e continuo aggiornamento professionale, pratica a cui l'ANVU è particolarmente affezionata e attenta nella diffusione degli eventi in tutto il territorio nazionale. Marco Venuti, socio Anvu e Comandante della Polizia Locale di Carini ha presieduto la sessione dei lavori, stimolando e attenzionando la platea, che ha contribuito ad alimentare i lavori con precise domande che hanno travato idonee e puntuali risposte, ringraziando tutto lo staff di Segreteria composto da Adriana Tarsitano, Lugi Viscovo, Salvatore. Al convegno erano presenti anche i vertici dell'Anps di Monreale del presidente Santo Gaziano. Con l'Anvu inizierà presto una collaborazione.  Nel corso del convegno si è parlato delle nuove frontiere della falsificazione dei documenti di circolazione. “Importante – ha detto il presidente Anvu Nicola Salvato – formare il personale per riconoscere in poco tempo i documenti falsi da quelli veri. Oggi chi realizza documenti falsi è diventato più bravo, ma noi lo siamo di più. Incontri come questo sono utili al fine di poter tutelare al meglio i cittadini ed anche le amministrazioni comunali”. Il convegno, però, è stata anche l’occasione per raccontare la “guerra fratricida” in corso proprio all’Anvu. Due gruppi distinti che rivendicano il nome dell’associazione e le cariche ufficiali. “Chi rivendica 'sine titolo' e senza documenti cariche e prese di posizione, fa solo chiacchiere – dice Salvato -. In questo momento la situazione è chiara a tutti. Chi ha pugnalato i colleghi prima, lo ha fatto nella maniera meno democratica. Ci sono state assemblee alle quali alcuni soci non hanno voluto aderire. Ora si assumano la responsabilità di quello che è accaduto. Questi soci al momento sono sospesi, saranno espulsi. Ci potevano essere dei punti di vista diversi. Sarebbe stato opportuno parlarne, di presenza, senza tanti giri di parole e senza manfrine. E poi c’è un giudice che si è espresso. Cosa faranno questi soci? Potranno scegliere altre associazioni”. Di parere opposto Ivano Leo, "ex" presidente Anvu, ora "sospeso": “Sarei il presidente dell’Anvu – dice – C’è un giudice che aveva chiesto la sospensione delle attività dell’Anvu al 3 maggio 2015. E a quella data ero io il presidente e lo sono anche adesso. In questo momento vivo come se qualcuno avesse occupato il mio appartamento senza avere le chiavi e dice di essere il proprietario. Scrivano e dicano quello che vogliono. Attendiamo la sentenza che dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2016. Noi abbiamo fatto le denunce del caso a chi faceva affari loschi dentro l’associazione. E cinque consiglieri hanno denunciato i vecchi vertici dell'Anvu. Non c'è stata mai alcuna controdenuncia. Confidiamo nella Giustizia in una veloce risoluzione, in favore dell'Anvu, della verità e di ogni associato"

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