Furti di energia elettrica e di acqua. Arresti dei carabinieri a Palermo, Bagheria e San Cipirrello

Redazione

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Furti di energia elettrica e di acqua. Arresti dei carabinieri a Palermo, Bagheria e San Cipirrello

18 Gennaio 2016 - 00:00

I carabinieri di San Cipirrello, hanno eseguito una serie di verifiche insieme ai tecnici dell’Enel e della società Acque Pubbliche Siciliane su alcuni contatori ritenuti “sospetti”. Dopo i controlli, i militari hanno arrestato A.D.L., sancipirellese classe ‘79, che non solo si era abusivamente allacciato alla rete elettrica pubblica, ma aveva completato l’opera con una derivazione diretta dall’impianto idrico pubblico alla sua abitazione che, riguardo alle utenze, era divenuta oramai a costo zero per il proprietario, i cui consumi si riversavano però sulle bollette degli altri onesti contribuenti del suo circondario. Arrestati anche M.R., agricoltore classe ‘67, ed il pregiudicato Salvatore CImmino, classe ‘47, entrambi allacciati direttamente ed illecitamente all’acquedotto urbano. Cimmino, peraltro, era stato già arrestato la settimana scorsa per un allaccio alla rete elettrica, recidivo al reato di furto. I tre, ristretti per una giornata ai domiciliari, si sono visti convalidare l'arresto all’udienza tenutasi nella giornata di ieri, ma sono stati rimessi in libertà in attesa delle ulteriori fasi del dibattimento. A Palermo, in via Dalia, la pattuglia della Stazione Palermo-Centro, nel corso di un servizio per il controllo del territorio, ha tratto in arresto per “furto aggravato” Gaetano Camarda, pregiudicato, nato a Palermo, classe ‘84. Dopo una verifica del personale dell’Enel, veniva accertato che Camarda aveva allacciato abusivamente l’impianto della propria abitazione alla rete elettrica cittadina. L'arrestato, sottoposto agli arresti domiciliari, nella giornata di ieri giudicato con rito direttissimo, e dopo la convalida dell’arresto, il Gip lo sottoponeva alla misura dell’obbligo di firma ed è stato rimesso in libertà. A Bagheria, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione di un servizio finalizzato alla repressione del fenomeno dei prelievi irregolari di energia elettrica, deferivano all’autorità giudiziaria, in stato di libertà, D. M., nato a Bagheria classe 1974, imprenditore edile, ritenuto responsabile del reato di “furto aggravato di energia elettrica”. I militari, infatti, insieme al personale dell’Enel, accertavano che l’imprenditore aveva alterato il contatore della propria abitazione in modo tale da ridurre i consumi di almeno l’80% rispetto a quelli reali.

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