Formula 1, Ecclestone shock: addio al Gran Premio di Monza

Rosario Lo Cicero

Sport

Formula 1, Ecclestone shock: addio al Gran Premio di Monza
Il patron: "Disastroso dal punto di vista commerciale"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Giunto alla soglia degli 84anni, Bernie Ecclestone, indiscusso padrone della F.1, assesta allo sport automobilistico italiano un colpo durissimo, destinato a rimanere nella storia: annuncia, dopo il 2016, la fine del Gran Premio d'Italia. Nato nel lontano 1921 e quasi sempre, tranne in cinque occasioni, organizzato sulla pista velocissima che si snoda all'interno del parco di Monza. Ecclestone definisce "disastroso dal punto di vista commerciale", il rapporto economico stipulato con l'Ente Autodromo che gestisce l'impianto, tanto da non renderlo più appetibile dal punto di vista commerciale e come ritorno d'immagine. Poco importa se a Monza si sono inanellate gioie incredibili, come le vittorie di Alberto Ascari e Jim Clark e poco importa del ricordo gli epici sfoggi di coraggio agonistico di Gilles Villeneuve, poco importa se a Monza sono state scritte tragiche pagine di storia che portarono, ad esempio, al sacrificio di Jochen Rindt e di Ronnie Peterson, tutto questo, per Ecclestone e per il business che lui gestisce, non ha alcun valore. Monza è la pista più veloce di tutto il panorama motoristico offerto oggi dalla F.1, noiosa e incredibilmente prevedibile, eppure, nonostante tutto, non ci resta, forse, che rassegnarci a veder sostituito il nostro amato Gran Premio, con una delle solite banali gare in Corea, Giappone o magari in Indonesia. È quindi una F.1 nella quale gli sportivi italiani e forse non solo loro, non si riconoscono, una semplice "macchina da soldi" che nulla concede alla storia, ai sentimenti ed allo spettacolo. 

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