Da vittime di violenza ad attori di non violenza: minori premiati a Palermo

Redazione

Palermo

Da vittime di violenza ad attori di non violenza: minori premiati a Palermo
Nell´ambito del progetto Daphne, scambi culturali tra giovani provenienti da contesti sociali disagiati

18 Gennaio 2016 - 00:00

Recuperare minori provenienti da contesti socio-culturali degradati o da realtà criminali o mafiose attraverso percorsi formativi e imprenditoriali. È con questo spirito che si è tenuta a Palermo l’iniziativa pilota realizzata nell’ambito del progetto europeo Daphne. Un percorso che sarà adesso replicato in Spagna e nella Repubblica Ceca. Promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, insieme ad alcuni partner italiani ed europei, quali Confindustria Sicilia, il Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia, InformaGiovani, Czech Youth Programme The Duke of Edinburgh’s Awards (Repubblica Ceca) e la Fundacio Privada Ficat (Spagna), il progetto ha coinvolto ragazzi dell’area penale segnalati dall’Ufficio di Servizio Sociale per minorenni di Palermo e ragazzi dell’Associazione Madre Serafina Farolfi in un percorso sull’auto-imprenditorialità: visite presso aziende siciliane quali la “Salerno Packaging” e la “Gallo – SicilGel”; attività e laboratori presso Confindustria Sicilia. Questa mattina, presso la sede della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, sono stati consegnati gli attestati ai partecipanti, alla presenza di Maria Falcone, Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia e Angelo Meli, direttore del Centro Giustizia Minorile di Sicilia. “In virtù di quelli che sono gli obiettivi della Fondazione che rappresento e anche per continuare concretamente ma con strumenti diversi il delicato lavoro che svolse il magistrato Francesca Morvillo – dichiara Maria Falcone – ho sviluppato con entusiasmo l’idea del progetto: da vittime di violenza ad attori di non violenza. Lo abbiamo portato avanti con determinazione e con il convincimento che solo attraverso una educazione concreta e pragmatica, che miri alle esperienze di scambio culturale, si possa agire sul recupero di tanti giovani svantaggiati. La mobilità internazionale, il volontariato e le istituzioni preposte possono fare molto in un’ottica di cooperazione e parternariato finalizzato a progetti che coinvolgano attivamente i ragazzi a rischio di devianza  per riportarli ad una sana educazione alla legalità”. “Il Centro di Giustizia Minorile di Palermo è fortemente impegnato per la ricerca sul territorio di associazioni – sottolinea Angelo Meli – che possano insieme a noi seguire progetti per minori al fine di un concreto reinserimento socio-lavorativo. Ritenendo che solo attraverso il lavoro è possibile dare un segnale concreto per abbattere il fenomeno della recidività. Il progetto che si è avviato alla conclusione è stato perfettamente in linea con questa filosofia di intervento e ha consentito a diversi giovani di essere fruitori di una validissima opportunità”.

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