Centro massaggi con “extra” per i clienti, arrestati due cinesi

Redazione

Palermo

Centro massaggi con “extra” per i clienti, arrestati due cinesi
In via Emilia a Palermo, scoperta una vera e propria casa di appuntamenti

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Palermo Resuttana Colli hanno tratto in  arresto Jinyan Chen, nata nella Repubblica Popolare Cinese, (38 anni) per “favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione” ed Haoyuan Hong, nato nella Repubblica Popolare Cinese, (18 anni) per “resistenza e lesioni personali a Pubblico Ufficiali”. Le indagini dei militari hanno interessato il centro estetico “Qing Yuan”, gestito dalla Chen in via Emilia, 45/C, dove in un appartamento al piano terra è stato riscontrato che non si effettuavano solamente  innocenti “massaggi”, ma vi era una vera e propria “casa d’appuntamento”. Infatti, a seguito di un articolato servizio di osservazione messo in atto sin dal primo pomeriggio, i Carabinieri notavano un assiduo via vai di persone e, contestualmente, riuscivano ad identificare e raccogliere le testimonianze di diversi avventori del centro massaggi, i quali, sentiti a sommarie informazioni, spiegavano le modalità con cui si svolgevano le illecite attività. In particolare, i “clienti” riferivano che, recatisi presso il centro estetico, per sottoporsi a qualche rilassante seduta di massaggi, si ritrovavano in stanze con luce soffusa ed in compagnia di avvenenti donne asiatiche, vestite in modo succinto. Queste, a seguito del massaggio, chiedevano al cliente se volevano usufruire di un “extra” alla modica cifra di 10/30 euro. Appurato ciò, i Carabinieri, ritenuto di trovarsi di fronte ad una ben organizzata casa di prostituzione, decidevano di fare irruzione nell’appartamento identificando due donne ed un ragazzo, tutti di nazionalità cinese. Quest’ultimo, però, alla vista dei Carabinieri tentava di darsi alla fuga, scappando a piedi per l’adiacente viale Croce Rossa, ma veniva prontamente inseguito e bloccato, dai militari, nonostante la  una strenua resistenza. Le risultanze investigative, hanno consentito ai militari di trarre in arresto madre e figlio, rispettivamente per “favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione” e “resistenza e lesioni personali a Pubblico Ufficiale”. Nel corso delle operazioni venivano, inoltre, rinvenuti e sequestrati personal computer e varia documentazione cartacea che saranno utili per la prosecuzione delle indagini, oltre alla somma di 140 euro, provento dell’illecita attività. Gli arrestati, a seguito delle formalità di rito, effettuate anche con l’ausilio di un interprete appositamente nominato su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, Daniela Randolo, sono stati tradotti presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, dove il solo Hong attenderà il rito direttissimo previsto per questa mattina. Le indagini sono in corso per appurare altri eventuali coinvolgimenti nella vicenda.

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