Castellammare, incredibile scoperta in mare: recuperata un'ancora di epoca romana

Redazione

Uncategorized

Castellammare, incredibile scoperta in mare: recuperata un'ancora di epoca romana
Il reperto era già stato individuato dai ladri che erano pronti a portarla via

18 Gennaio 2016 - 00:00

Bellissima scoperta nello specchio d’acqua chiamato alle “Porte di Castellammare”. La soprintendenza del mare, diretta da Sebastiano Tusa, in collaborazione con la sezione castellammarese di “SiciliAntica”, ha effettuato il recupero di un ceppo d’ancora in piombo di epoca romana. Il reperto era stato individuato qualche tempo fa a circa 15 metri di profondità dal sommozzatore castellammarese Lino Corso, socio della locale sezione di SiciliAntica. Qualche giorno fa al ceppo era stata legata un’artigianale boa di segnalazione, verosimilmente apposta da qualche malintenzionato che stava preparandosi al recupero furtivo del reperto. Il presidente dell’Associazione, Ignazio Sottile, ha prontamente effettuato la segnalazione alla Soprintendenza del Mare che ha disposto l’invio di una Unità Operativa guidata dall’archeologo subacqueo Fabrizio Sgroi e dall’operatore subacqueo Franco Balistreri, per definire le modalità dell’intervento. Il gruppo dei sommozzatori di SiciliAntica e l’Unità Operativa della Soprintendenza del Mare, hanno così effettuato l’immersione. SiciliAntica si è occupata della logistica ed ha messo a disposizione le attrezzature e le competenze dei suoi volontari: Ignazio Sottile, presidente della sezione, esperto di scavi archeologici; Lino Corso, esperto subacqueo; Sergio Curatolo, sottufficiale della Guardia Costiera ed esperto subacqueo; Antonella Curatolo, archeologa ed esperta subacquea; Daniela Ferrara, archeologa, storica dell’arte e restauratrice; Giovanni Turano, architetto e istruttore subacqueo; Gianfranco Stabile, operatore tecnico subacqueo. Il ceppo d’ancora è stato dunque trainato verso il porto di Castellammare del Golfo e grazie all’aiuto offerto dall’Impresa Edile Lo Nano, è stato issato sul molo e da lì trasportato al Museo del Castello ed affidato al suo responsabile Baldo Sabella. La Soprintendenza del Mare, che ha trovato il reperto molto interessante per le caratteristiche tipologiche e per le grandi dimensioni (191 cm per oltre 200 kg), ha deciso infatti che, dopo i necessari approfondimenti, questo pezzo di storia del nostro mare potrà essere esposto all’interno del Museo del Castello di Castellammare. (Nella foto, da sinistra: Franco Balistreri, Franco Corso, Sergio Curatolo, Antonella Curatolo, Fabrizio Sgroi, Baldo Sabella, Daniela Ferrara, Ignazio Sottile e Piera Picciurro)

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it