Castellammare accoglie le vittime del naufragio di Lampedusa: arrivano 30 salme

Annalisa Ferrante

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Castellammare accoglie le vittime del naufragio di Lampedusa: arrivano 30 salme
Saranno sepolti nel cimitero comunale. Una signora ha donato parte della sua cappella privata

18 Gennaio 2016 - 00:00

Trenta delle vittime del naufragio davanti le coste di Lampedusa saranno accolte oggi nel cimitero di Castellammare del Golfo. Il sindaco Nicolò Coppola, all’indomani del naufragio del 3 ottobre scorso, aveva già offerto sepoltura ai morti di questa ennesima tragedia dell’immigrazione. Adesso i feretri saranno accolti nel campo comune del cimitero di Castellammare. L’area, nel viale centrale, è stata interessata, l’anno scorso, da lavori di esumazione delle salme, in modo da fare spazio e consentire la costruzione di nuovi loculi per porre fine alla carenza. Mentre l’emergenza sbarchi continua, il sindaco Nicolò Coppola parla di gesto di solidarietà. A Castellammare già nei giorni scorsi, sono stati ospitati 50 immigrati, nel centro Sicilia 1, ed altri venticinque dovrebbero arrivare oggi. Mentre donne, bambini, uomini di ogni età continuano ad arrivare sulle coste siciliane, con la speranza di trovare un futuro in Europa, Castellammare ospita chi, purtroppo, in Sicilia ha trovato la morte. Alcuni degli eritrei annegati, da oggi riposeranno accanto ai castellammaresi che non dimenticano quanto già vissuto dai loro padri. “Credo che tutti i cittadini si siano chiesti cosa fare in concreto, quali gesti offrire al di là delle belle parole di solidarietà – dice il sindaco Nicolò Coppola -. Mi sono solo fatto interprete della volontà dei miei concittadini, della loro generosità, ed ho messo a disposizione 30 sepolture nel campo comune. Come hanno fatto anche altri (In Sicilia altri undici comuni hanno dato disponibilità, ma per un numero inferiore di salme, ndr). I castellammaresi sono questi: appena l’ho reso pubblico, mi ha chiamato una concittadina, dicendomi di mettere a disposizione altri 5 posti nella sua cappella. È questo il senso del mio gesto. Guardiamoci attorno e vediamo i bisogni degli altri. Un segnale per scuotere le coscienze. Oggi daremo accoglienza e degna sepoltura alle vittime”. (La foto è di Annalisa Ferrante)

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