Capizzi e Madè, patto per Monreale: "Un'opera del Maestro in chiasso Procida"

Redazione

Cronaca

Capizzi e Madè, patto per Monreale: "Un'opera del Maestro in chiasso Procida"
L'artista palermitano affida una lettera alla nostra redazione. La risposta del sindaco

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il Maestro Pippo Madè, affida un suo messaggio diretto al neo sindaco di Monreale Piero Capizzi. Ecco il testo della lettera: “Gentile direttore, affido a Lei queste poche righe, poichè ho avuto il piacere di ospitarLa nel mio studio ed ho avuto modo di apprezzare la sua simpatia e le sue doti umane ed anche perchè ha sempre dedicato, al contrario degli altri quotidiani on line locali, spazio, sia alla mia attività che alle ben tristemente note vicende che me ed i miei congiunti che risiedono a Monreale abbiamo subìto. Leggo con interesse il suo quotidiano e la ringrazio, oltretutto, per aver consentito a mio figlio Rosario, di collaborare, attraverso i suoi articoli che riguardano lo sport e la cultura in genere. Nei giorni scorsi, dopo aver seguito la campagna elettorale, ho telefonato al sindaco Piero Capizzi che, anni addietro, avevo avuto modo di conoscere nel ruolo da Lui allora rivestito, di Presidente del Consiglio Comunale. A Capizzi ho formulato i miei migliori auguri, nelle speranza che Monreale, durante il periodo del Suo governo, possa rinascere e tornare ad essere quella di un tempo. Spero, egoisticamente, che anche le problematiche che mi riguardano e che ormai da anni attanagliano mio figlio e mia nuora che da otto anni risiedono a Monreale, possano essere sanate. Senza giri di parole, mi riferisco alle quattro opere di mia proprietà, tre disegni di Pietro Buttitta e una litografia di Tono Zancanaro, sparite dalla "Galleria Civica G. Sciortino" e del danneggiamento subito dal dipinto di Manuel Campus che ritrae mia madre, il quale, non solo mi è stato restituito irreparabilmente danneggiato, ma che è costato a mio figlio Rosario, un ridicolo processo penale, dal quale è stato assolto, su richiesta del PM Silvia Siracusa, dall'accusa di "furto per trarne profitto". Abbiamo vinto due cause contro il Comune di Monreale, la prima in Sede Penale e la seconda in Sede Civile, ma io e mio figlio, per questi fatti accaduti quando il Sindaco era Toti Gullo e proseguito con il Sindaco Filippo Di Matteo, non ne abbiamo ricevuto né le scuse da parte dell'Ente e nemmeno, dopo più di un anno, i quasi 4mila euro, fissati dal Tribunale Civile come risarcimento. È chiaro, a questo punto, che un "risarcimento danni", dovrà essere valutato, anche perchè, lo ricordo, il Comune di Monreale, quando la carica di Assessore ai Beni Culturali era rivestita da Salvino Caputo, ci ha prima proposto una "transazione a costo O", per poi, tra lo stupore nostro e dei nostri legali Fabio Ganci e Walter Miceli, non ratificarla: un comportamento strano se non addirittura sconcertante. C’è poi l'annoso problema che riguarda la riqualificazione di Chiasso Procida, minuscolo cortiletto nel quale è ubicata l'abitazione di mio figlio, recuperato e divenuto l'unica vera "area pedonale" della Città, grazie al suo impegno e tra mille vicissitudini, non ultime due lettere anonime a suo tempo denunciate. In quel luogo, lo ricordo agli amministratori di ieri e di oggi, doveva essere ospitata, come da progetto approvato dalla Soprintenenza, una mia opera dedicata ai Caduti di Nassiriya: questa oggi si trova invece nell'Aula Consiliare del Comune napoletano di San Vitaliano, con tanto di logo dell'Arma dei Carabinieri allegato. Da quanto mi è dato sapere, per voce di mio figlio, nello stesso luogo, andrebbe oggi collocata una mia opera dedicata al Beato Padre Pino Puglisi: sono trascorsi ormai quattro anni dal recupero sommario di Chiasso Procida e di questa collocazione non ne ho alcuna notizia. Dal mio canto, non posso che rammaricarmi per la mia forzata e volontaria assenza da Monreale, Città che in passato, grazie soprattutto all'amico Pino Giacopelli, di recente scomparso (una incolmabile perdita culturale per la Città), tante gioie mi ha regalato, sin dal lontano 1968. A Monreale, nonostante lì ci abitino i miei congiunti, non vado da ben 7anni. Mi auguro che queste problematiche possano essere presto sanate ed al sindaco Piero Capizzi, al quale non posso che augurare ogni bene, possa ritenermi, a Sua disposizione per ogni eventualità culturale, per la quale Lui possa, senza alcun fine di lucro da parte mia, ritenermi utile. Cordialmente Pippo Madè". LA RISPOSTA DI PIERO CAPIZZI Gentile Maestro, sono davvero compiaciuto ed onorato di questa Sua lettera. Nutro una profonda stima, non solo dal punto di vista artistico, ma anche personale per Lei e per tutta la sua famiglia. Non ho parole per ringraziarla del gentile pensiero che ha avuto nei miei confronti di augurarmi un buon lavoro per questi 5 anni che, sono sicuro, saranno proficui per la nostra città e per i monrealesi. Mi rammarico moltissimo per le vicende giudiziarie che ha dovuto subìre. Conosco personalmente suo figlio Rosario ed anche a lui ho detto che farò in modo che questa vicenda incresciosa possa chiudersi nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda Chiasso Procida, Le faccio una promessa: lì, nel pannello già predisposto, installeremo molto presto una sua opera. Monreale glielo deve. Per noi sarà anche un motivo di vanto. Dopo sette anni, caro Maestro, Lei tornerà a Monreale con tutti gli onori che Le spettano. Le mando un caloroso saluto. A presto. Ne sono sicuro. Piero Capizzi

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it