Borgetto, sequestrato l'impianto di produzione di calcestruzzi della mafia, tre arresti

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Borgetto, sequestrato l'impianto di produzione di calcestruzzi della mafia, tre arresti
OPERAZIONE BENNY 3 - Chiusa l'Euro Calcestruzzi. In manette Benedetto Valenza, Filippo Scrozzo e Giuseppe Giaimo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Dalle prime luci dell’alba, in provincia di Palermo tra i comuni di Partinico e Borgetto, militari della Compagnia Carabinieri di Partinico hanno dato esecuzione a 3 misure di custodia cautelare (una in carcere e due ai domiciliari), emesse dal GIP del Tribunale di Palermo, Fernando Sestito, su richiesta della locale Dda (indagine coordinata dal Procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai Sostituti procuratori Francesco Del Bene ed Alessandro Clemente), nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso nella fittizia intestazione di beni.  Sono finiti in manette, Benedetto Valenza, condotto presso l’istituto di Pena di Palermo; Filippo Scrozzo e Giuseppe Giaimo, sottoposti agli arresti domiciliari. L’operazione è una costola delle indagini convenzionalmente denominate “Benny” e “Benny 2”, condotta dai Carabinieri di Partinico e Monreale, conclusesi nell’anno 2009 e 2012 con l’arresto di diversi imprenditori, operanti nel settore della produzione e trasporto di calcestruzzo, prestanomi di Valenza, quest’ultimo imprenditore di Borgetto nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto nonché vittime, il 21 aprile 1983, di lupara bianca poiché uomini d’onore legati al gruppo di Gaetano Badalamenti. Valenza, sebbene non condannato per 416 bis, è da sempre ritenuto vicino alla locale consorteria mafiosa capeggiata dalla famiglia Vitale tanto che, nel 2001, era possibile confiscarne l’impero industriale. È dunque acclarato che Valenza sia stato negli anni ‘90 l’imprenditore di riferimento nella produzione di calcestruzzi delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca e che le sue imprese siano state agevolate nel libero mercato, raggiungendo una posizione di monopolio grazie alla protezione di Cosa Nostra. OPERAZIONE “BENNY 3” L’indagine “BENNY 3” ha avuto origine nel mese di maggio 2012 quando i Carabinieri della Compagnia di Partinico, dimostrando capacità di penetrazione info-operativa sul territorio, avevano percepito che Valenza avesse ricominciato ad occuparsi della fornitura di calcestruzzo. Nel frattempo, infatti, era sorto in via Dommartino n. 26 di Borgetto un nuovo impianto di calcestruzzi denominato “Euro Calcestruzzi di Scrozzo Filippo & C. snc”. Gli accertamenti esperiti dagli inquirenti consentivano di accertare che tale attività, formalmente intestata a Filippo Scrozzo, ex-dipendente della ditta di calcestruzzo “Camilli Flora”, fosse di fatto gestita da Valenza. La compagine societaria risultava composta oltre che cha da Scrozzo, socio amministratore titolare del 50,50 % delle quote societarie, anche da Giaimo che vantava il 49,50 % delle quote. Gli elementi raccolti nella fase iniziale, che lasciavano intravedere già un’ipotesi di falsa intestazione di beni, venivano avvalorati successivamente anche dalle rimostranze dell’amministratore giudiziario, custode dei beni sequestrati a Valenza che segnalava: la nascita di questo nuovo impianto proprio in un’area dove in passato operava un altro impianto di calcestruzzo denominato “Calcestruzzi s.p.a.”; la presenza tra i soci della ditta “Euro Calcestruzzi snc” di Scrozzo, ex-dipendente di Valenza; l’incasso da parte di Scrozzo di taluni crediti vantati dalla società “Camilli Flora”, sebbene la citata ditta si trovasse sotto amministrazione giudiziaria ed il predetto non avesse alcun titolo giuridico a farlo. L’indagine quindi s’intensificava avvalendosi anche di attività tecniche, oltre alle dichiarazioni di alcuni operatori economici nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzi e conglomerati bituminosi, che consentivano di confermare le ipotesi investigative. Valenza, in totale spregio della legge e delle ripetute condanne,  aveva infatti avviato un nuovo impianto di produzione calcestruzzi intestato al suo ex-collaboratore Scrozzo ed a Giaimo, ma di fatto gestito da lui, e con tale impresa aveva rapidamente riconquistato la fetta di mercato della commercializzazione del calcestruzzo, persa a seguito del sequestro pregresso dei suoi impianti. Tutti gli imprenditori della provincia palermitana e trapanese si rivolgevano a “Benny” per gli ordini, per concordare il prezzo e il trasporto delle forniture di calcestruzzo, offrendo così indiscutibile conferma del suo ruolo di dominus nell’attività imprenditoriale della “Euro Calcestruzzi”.  Nei vari colloqui intercettati, emergeva la costante presenza di Benny presso l’impianto di Borgetto mentre discuteva con i fittizi titolari, Scrozzo e Giaimo, di fatture e pagamenti ricevuti in assegni da clienti per la fornitura del calcestruzzo. Il potere di controllo esercitato da Valenza sull’impianto di Borgetto emergeva, altresì, dalla circostanza che i vari imprenditori si rivolgevano esclusivamente a lui per contestare i prezzi e i pagamenti ed erano propri i suoi fidati collaboratori, Scrozzo e Giaimo che rimandavamo il cliente alla decisione di Valenza per dirimere tutte le controversie economiche.  Valenza, dimostrando di conoscere gli strumenti investigativi e le tecniche d’indagine a disposizione degli inquirenti, per occultare la posizione di assoluto controllo dell’impianto di calcestruzzo aveva adottato l’escamotage di farsi assumere quale geometra presso la ditta Cucinella di Partinico, impegnata nella commercializzazione di ferro, la cui produzione è sempre abbinata, nella realizzazione di opere edili, a quella del calcestruzzo. Con tale stratagemma l’indagato, non solo si adoperava nella commercializzazione del ferro, rispettando così il “contratto di lavoro”, ma talvolta si occupava per alcuni clienti del pacchetto completo, fornitura sia di ferro che di calcestruzzo. La spiccata caratura criminale di Valenza emergeva, altresì, quando intercedeva per orientare le scelte delle ditte edili per l‘acquisto del calcestruzzo, come accadeva nel luglio del 2012 quando un’impresa edile di Partinico si era già accordata per l’acquisto del calcestruzzo con la ditta Luigi Impastato di Carini. In tale circostanza Giaimo invitava con insistenza l’imprenditore a rinunziare alle forniture di Impastato a favore di quelle dell’impianto di Scrozzo. A seguito del suo rifiuto giungeva in cantiere anche Valenza che, rammaricatosi per il mancato accordo, aveva offerto un prezzo più vantaggioso per conto della ditta di Borgetto.  L’imprenditore, per effetto dell’intermediazione di Benny, aveva eseguito gli ordinativi presso la ditta di Scrozzo. Il ruolo direttivo veniva oltremodo confermato dai numerosi pedinamenti eseguiti dai Carabinieri che confermavano la costante presenza di Benny nell’impianto di calcestruzzo di Scrozzo.   SEQUESTRO “EURO CALCESTRUZZI” Con il provvedimento cautelare è stato, altresì, disposto il sequestro preventivo della società e del complesso aziendale della “Euro Calcestruzzi di Scrozzo Filippo & C. snc, sita a Borgetto, in via Dommartino snc, per un valore di circa 400 mila euro.  Le indagini esperie hanno consentito di dimostrare la manifesta sproporzione tra il valore dell’impianto di calcestruzzo e la capacità reddituale di Valenza, avuto riguardo anche ai lunghi periodi di detenzione sofferti dall’indagato, che hanno evidentemente precluso la materiale disponibilità di acquisire le risorse finanziarie idonee ad avviare un impianto di calcestruzzo ed a gestirlo in via ordinaria, come in effetti avvenuto, dimostrando così di avere attinto a risorse finanziarie abilmente occultate e sfuggite quindi ai procedimenti di prevenzione instaurati nei suoi confronti. ARRESTATI Valenza Benedetto, nato a Borgetto il 4/9/1962, residente a Partinico; Scrozzo Filippo, nato a Palermo il 13/2/1957, residente a Borgetto; Giaimo Giuseppe, nato a Borgetto il 20/12/1965, ivi residente.

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