Basta con gli accessi a pagamento ai Faraglioni di Scopello

Annalisa Ferrante

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Basta con gli accessi a pagamento ai Faraglioni di Scopello
Il Movimento 5 stelle chiede alla Regione di intervenire sugli ingressi alle spiagge di Scopello e di evitare le speculazioni dei privati che non hanno alcun diritto.

18 Gennaio 2016 - 00:00

Provvedimenti urgenti affinchè Scopello “non sia più oggetto delle speculazioni di privati che ne limitano il passaggio e l’accesso, senza offrire alcun tipo di servizio e per un mero vantaggio economico, anche in considerazione della sentenza della Corte di Cassazione che sancisce il diritto alla libertà di passaggio ai tratti di spiaggia, che nel caso di località turistiche quali i Faraglioni di Scopello dovrebbe essere ancor più garantito e tutelato”. È il testo dell’interrogazione presentata da Valentina Zafarana, e dai suoi colleghi del Movimento cinque stelle, al presidente della regione ed agli assessori al Turismo ed ai Beni Culturali, riguardo l'accesso ai faraglioni di Scopello. “I faraglioni di Scopello sono situati in una zona in cui sussiste un vincolo di proprietà privata e per la quale il sito è divenuto oggetto di sfruttamento economico – si legge nell’interrogazione -. Tale denuncia è rinvenibile sui maggiori siti dedicati alle informazioni turistiche e alle recensioni sulle vacanze. Secondo quanto riportato, il passaggio alla zona adiacente ai Faraglioni è impedito dalla presenza di una sbarra che, controllata costantemente da una guardia giurata, può essere oltrepassata solamente dopo un esborso di circa tre euro che vanno a sommarsi ad un precedente esborso richiesto per la concessione oraria del parcheggio antistante di circa un euro l’ora; lo stesso limite di capienza, imposto ai visitatori dell’area, viene di volta in volta applicato in maniera del tutto arbitraria, creando situazioni davvero inopportune per un area naturale che dovrebbe far godere i turisti che decidono di visitarla e che invece è oggetto attualmente di speculazioni private, che sembrano essere effettuate senza alcun tipo di controllo obiettivo e organico. Incomprensibile come una sentenza del Tar possa continuare a consentire la presenza di tali impedimenti meramente speculativi data l’assenza di qualsivoglia servizio che ne possa giustificare l’esborso”. 

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