Autoslalom di Monreale/4 – La scuderia Armanno denuncia tutto alla Procura

Redazione

Cronaca

Autoslalom di Monreale/4 – La scuderia Armanno denuncia tutto alla Procura
Dopo il furto del carrello, stamattina un cane, aizzato dal proprietario, ha azzannato un operaio che ritirava le transenne

18 Gennaio 2016 - 00:00

È finita come peggio non poteva finire. Non solo con la delusione dei responsabili della scuderia monrealese Armanno Corse che hanno lavorato due mesi per organizzare un evento importantissimo per il territorio. Ma anche con strascichi penali, sicuramente. Perché il presidente della scuderia Monrealese Gaetano Armanno ha intenzione di andare fino in fondo. “Chi ha sbagliato ieri dovrà pagare – racconta in esclusiva alla nostra redazione -. Abbiamo fatto regolare denuncia ai Carabinieri. Ora avviseremo la Procura”. I fattacci sono cominciati già sabato mattina, nel corso delle verifiche tecnico/sportive. Nei bar si vociferava di un’azione mirata per boicottare la gare. Alcuni bene informati, individuano, tra i tanti, alcune persone che facevano parte del consiglio di frazione. La notte, quasi per dispetto, alla scuderia viene tagliato di netto un banner pubblicitario. Sembra il primo avvertimento. “Non riesco tutt’ora a capire perché tanto astio nei nostri confronti – dice Armanno -, che abbiamo portato nella frazione centinaia e centinaia di persone, permettendo a bar, ristoranti ed alberghi di far registrare il tutto esaurito”. La domenica mattina, come da ordinanza del Prefetto, la sp 57, la strada dove è stato disegnato il percorso, chiude al transito. Gli organizzatori, però, hanno previsto delle riaperture temporanee di 15 minuti al termine di ogni singola manche. Un’attesa massima, per i residenti, di circa 40 minuti. “Sono subito cominciati i problemi – spiega il presidente della scuderia -. Non solo le minacce e le urla di chi doveva passare a tutti i costi, ma durante il giro di ricognizione, un tizio con lo scooter scendeva contromano mentre le auto stavano effettuando il giro di ricognizione”. Solo per un soffio, il pilota Giuseppe Galioto ha evitato l’impatto, riuscendo con una manovra al limite a fermare la sua vettura. Poi l’altra amara sorpresa: chiodi disseminati lungo il percorso. “Sono stati rimossi dal pubblico e dai miei uomini”. La scuderia ha organizzato tutto nei minimi dettagli, non solo con quasi 60 persone sparpagliate su tutto il percorso (circa 3 chilometri), ma anche con ambulanze e carri attrezzi privati per le necessità. “Inoltre – spiega Armanno – avevamo allertato gli ospedali Civico ed Ingrassia per eventuali emergenze. Abbiamo lavorato oltre due mesi a questo evento”. La prima manche si svolge regolarmente, poi gli animi si cominciano a surriscaldare. Un tizio in piazza chiede di percorrere la Sp 57. La polizia municipale fa fatica a trattenerlo. Intervengono i carabinieri. In una postazione dei commissari, accade l’impensabile. La folla si scaglia contro gli uomini che presidiano i birilli: dalle parole si passa alle minacce. E poi ai fatti. Un commissario donna viene picchiato. Il direttore di gara a questo punto sospende la gara. Intervengono gli organizzatori. “C’è stato un lungo confronto con la gente alla postazione di partenza – spiega il presidente -. Questo è un chiaro atteggiamento mafioso che la nostra scuderia non può accettare. Ho conversato a lungo con il commissario di gara, perché le cose andassero avanti fino alla fine”. E così è stato. Le altre tre manche si sono svolte regolarmente. Ma le cose non finiscono qui. Perché i ragazzi della scuderia Armanno, al termine della gara, hanno iniziato le operazioni di pulizia e sistemazione del percorso. Introno alle 22, il figlio del presidente, Andrea, si sposta con del materiale in direzione Monreale. Al suo ritorno, il carrello porta auto, regolarmente parcheggiato nei pressi della piazza, sparisce. Alcuni riferiscono di aver visto una jeep trainarlo. E stamattina, un operaio che stava ritirando le transenne, è stato aggredito da un cane aizzato dal padrone. “Credo che sia la degna conclusione della manifestazione – dice il presidente -. È chiaro che qui non metteremo mai più piede. Né noi, né lo faremo fare ai nostri amici. Certi tipi di persone non meritano niente. Abbiamo fatto tutte le regolari denunce ed adesso invieremo l’informativa alla Procura. Chi ha sbagliato, dovrà pagare”. IL COMMENTO DEL DIRETTORE Dire di essere mortificato, da monrealese naturalizzato, è dire poco. Gli eventi di ieri e di oggi mi hanno davvero stravolto. Non immaginavo si potesse arrivare a tanto. Già ieri, sul percorso, avevo percepito strane cose. Ma non potevo mai immaginare che tutto sarebbe andato a finire come abbiamo appena raccontato. Monreale ha perso un’altra occasione. Perché le notizie girano in fretta. E quanto successo alla scuderia Armanno Corse sarà presto di dominio pubblico. Saranno pochi i soggetti che avranno voglia di organizzare qualcosa qui da noi, visto quello che accade. Non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio. Stamattina alcuni operatori dei bar e ristoranti erano sconvolti quanto noi. Ma chi ha compiuto queste “cazzate”, perdonateci il termine volgare, ha compromesso la crescita del nostro territorio. Ecco perché tutti dovremmo essere arrabbiati. Perché una manifestazione come quella di ieri, in soli due giorni, ha smosso un’economia che era ferma da troppo tempo. Ha permesso incassi a bar, ristoranti ed alberghi che non si vedevano da un po’. Insomma, tutti dovremmo sperare che di questi eventi ce ne fosse almeno uno a settimana.  Negli occhi dei ragazzi della Scuderia Armanno ho letto tanta tristezza e delusione. E sono stato il primo a dire loro di non fare mai più nulla per questo territorio. I ragazzi hanno perso tempo e soldi, senza ottenere quello che volevano: una bella giornata di sport. Noi non ci meritiamo niente. Solo una piazza vuota a San Martino delle Scale con qualche auto di passaggio che riempie un bidone d’acqua e prende un caffè al volo. (Nella foto di Vincenzo Ganci, Andrea Armanno e Gaetano Armanno)

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