L’amministrazione valuti l’opportunità di inviare una relazione approfondita e tutta la documentazione inerente la “gestione” dell’ATO PA 2 alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Lo chiede Massimiliano Lo Biondo, consigliere comunale del Pd. “Auspico che sia tutto in regola, ma è doveroso, per i cittadini, approfondire l’argomento perché non è per niente comprensibile costi gestionali dell’ATO così elevati”. Non è tollerabile che i cittadini debbano pagare oltre misura eventuali colpe di una gestione che, pur incapace di garantire finanche un livello mediocre del servizio, dal 2003 circa a oggiAggiungi un appuntamento per oggiè passata da circa 3,2 milioni di euro a circa 8 milioni di euro. Una gestione in cui si sono accumulati affidamenti di nolo a caldo e a freddo, debiti con i creditori, con le discariche, con le stazioni di rifornimento del gasolio; a questo si è aggiunto il mancato versamento dei contributi, la cessione del quinto dello stipendio e i ritardi nei pagamenti degli stipendi agli stessi lavoratori. “Proprio sui noli a caldo, dopo due richieste ufficiali d’accesso agli atti, soltanto una copia di contratto di nolo mi è stata consegnata dall’ATO PA2. Un fatto molto grave. E su questo invito l’amministrazione a verificare la ragione per cui questo è accaduto. Se è stato perché mancano i contratti o perché la società ritiene di essere autonoma pur gestendo soldi pubblici. Allo stesso tempo invito l’amministrazione a verificare la ragione per cui i camion a nolo, proprio quando la città era invasa dai rifiuti, portavano in discarica quantità assai inferiori alla piena portata possibile. Questo sono alcuni dei punti su cui bisogna fare luce. E’ necessario capire perché nonostante l’aumento dei costi avvenuto sulle spalle dei cittadini attraverso la TARSU di questi anni tutti questi soldi non sono bastati. Anzi ora si è arrivati a un aumento del 130% della TARSU. Invito l’amministrazione a chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario e a valutare la possibilità di trasmettere una relazione alla Corte dei Conti e alla Procura”.