Accordo Sicilia-Tunisia, per la formazione e il commercio nella pesca

Redazione

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Accordo Sicilia-Tunisia, per la formazione e il commercio nella pesca
Per creare metodologie univoche e favorire gli scambi aumentando l'economia e la sicurezza igienico-sanitaria

18 Gennaio 2016 - 00:00

Si è concluso ieri venerdì 15 maggio, il corso di formazione ed addestramento internazionale, dal titolo “Audit negli stabilimenti di produzione e trasformazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura", promosso e coordinato dall’Assessorato della Salute Regionale D.A.S.O.E. Servizio 4 con la collaborazione del Ministero Salute – PIF, dell’Autorità Competente tunisina in materia di controlli sanitari dei Prodotti di Acquacoltura e dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Si tratta di uno degli ultimi step che riguardano due importanti progetti di cooperazione transnazionale portati avanti in questi ultimi anni: “Secuacqua” e “Biovecq”. Il primo dedicato ad un approfondimento su temi, leggi e controlli nell’acquacoltura, il secondo dedicato alle imprese ed alle strutture di trasformazione dei prodotti ittici. Sono state quattro giornate intense dedicate al confronto ed allo scambio di professionalità guardando ad un’ottica futura di maggiore collaborazione ed interazione. Ciò che è infatti emerso in questi studi è principalmente la difficoltà di comprensione sul fronte dei controlli. Un deficit da colmare dato che ben il 30% delle aziende siciliane importa lavorati o semilavorati ittici dalla Tunisia. E si stima che nei prossimi dieci anni questo dato salirà al 90%. “Creare dunque un gruppo di lavoro unito per affrontare i problemi derivanti dall’interpretazione delle leggi ma anche per la possibilità di avere controlli sempre più accurati, è stato l’obiettivo principale di questa full immersion”, – spiega il dottor Calogero Di Bella, dirigente Area sorveglianza Epidemiologica dell’Istituto Zooprofilattico Sicilia- una full immersion che ha visto il coinvolgimento di 19 medici veterinari siciliani e 12 tunisini. Il Corso, che si è svolto presso i locali del Cefpas di Caltanissetta, si è così prefissato la volontà di avviare un interscambio professionale e culturale finalizzato all’ottenimento di un prodotto alimentare sano, conforme ai dettati normativi dei regolamenti comunitari del “pacchetto igiene” e, al contempo, di partecipare a sostenere le piccole e medie imprese siciliane e tunisine che operano nel settore della trasformazione dei prodotti della pesca e di quelli che operano nel settore dell’acquacoltura rispetto al controllo veterinario. “Avere una legislazione univoca – prosegue Di Bella – ed un’attività di tipo analitica anch’essa univoca ovviamente non fa altro che favorire gli scambi commerciali ed aumentare quindi i profitti delle aziende. Sono in corso per questo trattative per dar vita a società miste”.  “Ci stiamo riappropriando della centralità del Mediterraneo nei rapporti commerciali – spiega il dottor Pietro Schembri (Servizio 4 – DASOE) – in virtù di questo felice connubio commerciale, con i colleghi della Direzione dei Servizi Veterinari abbiamo scambiato molte idee e siamo stati sollecitati a metter insieme professionisti che lavorino sugli stessi processi in luoghi diversi. Questo nasce da una rivoluzione normativa che parte dall’anno 2000 e dal Piano della Sicurezza Alimentare, e si concretizza nel 2002 e nel 2004. La vera novità del sistema di controllo è costituito dagli Audit e abbiamo pensato quindi di avviare uno scambio sui sistemi di trasformazione: le prime due giornate del corso sono infatti state dedicate ad approfondire cosa sappiamo fare in Sicilia, la trasformazione dei prodotti della pesca. Le altre due giornate – conclude Schembri – invece su quello che sanno fare in Tunisia, ovvero la gestione dei sistemi di acquacoltura”. Il dottor Angelo Lomaglio, direttore Cefpas ha dichiarato che: “Il Cefpas non poteva che aderire e supportare il percorso formativo promosso dall’Assessorato della Salute sia per la sua valenza internazionale, sanitaria, professionale e culturale sia perché, in un momento storico sociale delicato, qual è quello che stiamo vivendo, l’avvio di un ulteriore progetto di interscambio tra la l’Italia e la Tunisia rappresenta un messaggio di collaborazione e di apertura. Per quanto riguarda i percorsi di interscambio tra Paesi del Mediterraneo, è importante impegnarsi su ipotesi di lavoro che, attraverso la collaborazione transfrontaliera, costruiscano prospettive economiche e di conoscenza per supportare le realtà economiche e culturali di questi paesi e fare del Mediterraneo un mare di pace e di speranza”. 

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