Redazione

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Stamattina due impiegati del Comune di Monreale, si sono recati nella casa palermitana del Maestro Pippo Madè, per consegnare all'artista dieci delle quattordici opere prestate al Comune più di 10 anni fa. È stata così ottemperata, con ben 7 mesi di ritardo, l'ordinanza emessa da Giuseppe Di Gregorio, Giudice monocratico della II sezione del Tribunale Civile di Palermo. Madè da un lato è felice per aver riavuto a casa le sue opere, di aver subìto un processo a carico del figlio, accusato di furto, poi scagionato, ma dall’altro lato è molto rammaricato: “Mancano 4 preziose opere – dice -. Si tratta di preziosi disegni su carta, di dimensioni molto ridotte, ma a me dedicati da un mio caro amico, il pittore palermitano Pietro Buttitta. Li avevo consegnati nel gruppo di opere, nella mani del Direttore della Gallerie Civica Autovino e dell'allora Assessore Franco Nocera, inviati a casa mia dal Sindaco Salvino Caputo. C'era anche una litografia di Tonio Zancanaro: sparita anche questa. Abbiamo denunciato il fatto ai Carabinieri, ma nulla di serio è accaduto. Ringrazio per quanto hanno fatto gli Avvocati Walter Miceli e Fabio Ganci, coadiuvati dal giovane collaboratore Giuseppe Cassarà Innaimi ed attendo che il Comune mi riconosca i quasi 5mila euro stabiliti dal Giudice per liquidargli il giusto onorario”. Madè conclude rilevando di aver fatto annotare sul verbale di consegna del Comune, non solo l'ammanco delle opere sopra citate, ma anche l'evidente sfregio e ridimensionamento subito da una delle opere a firma Manuel Campus: “I ritratti dei miei genitori erano di identica misura, uno è stato sfregiato permanentemente, come attestato nella perizia giurata disposta del Giudice. Di questa vicenda ne sono al corrente molte persone e gli stessi Carabinieri. Una vicenda che risale al periodo del Sindaco Gullo. È chiaro che adesso mi rivolgerò al mio penalista, Carmelo Cordaro, poichè, dopo tutti questi anni e dopo tanto penare per riavere dette opere a casa, qualcuno dovrà pur risarcirmi”. (Nella foto, Pippo Madè, con il figlio Rosario)

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