Giorgio Vaiana

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Camicia con le maniche alzate, jeans, giacca tra le mani. Ecco l’abbigliamento del primo giorno da assessore dell’ormai ex consigliere comunale Mimmo Vittorino. Che concede, in esclusiva alla nostra redazione, un’intervista, raccontandoci le sue impressioni, le sue emozioni ed i suoi obiettivi per questo anno, scarso in realtà, di lavoro. Assessore, come si sente? “Emozionato, nonostante dieci anni di esperienza, passare dall’altro lato è stata una “bella botta” Perché Salamone si è dimesso? “Nazzareno è un mio amico. Voleva semplicemente tornare a fare quello che faceva (l’architetto, ndr). Fare l’assessore ai Lavori pubblici ed il braccio destro del sindaco comporta un notevole dispendio di energia”. Non si tratta, come si vocifera, di una manovra politica? “Assolutamente no. Le dimissioni di Salamone erano programmate. Anzi dovevano avvenire a febbraio. Poi siamo arrivati ad Aprile, poi c’era la Festa ed eccoci qui” Prende in mano una bella “patata bollente” “(Sorride). Già, e ne sono consapevole. Però quest’anno, grazie anche all’impegno dell’assessore Salamone, ci saranno i conti a posto per il mio settore ed avremo la possibilità di fare qualcosa in più, soprattutto a livello di manutenzione delle strade” Lei ha attraversato sia la giunta Gullo, che quella Di Matteo. Quali sono le differenze? “Con Gullo avevamo solo rapporti istituzionali. Lui faceva il sindaco, io l’opposizione. Con Di Matteo, un rapporto che va al di là della politica, visto che mi conosce da quando ero piccolo. Non si può fare un paragone” La vede possibile una rielezione di Di Matteo? “La gente guarda solo quello che succede in giro senza indagare. Non sa che l’aumento delle tasse, che non ha comunque garantito un miglioramento dei servizi, è colpa della Regione e dello Stato che hanno solo tagliato e tagliato i finanziamenti ai comuni. Costringendo noi amministratori a fare sempre le corse per tenere a posto i conti. Ovvio che il capro espiatorio è sempre il sindaco” Ma qualcuno deve avere le colpe per i conti del Comune che sono stati sempre tormentati… “Non c’è uno che ha la colpa. Ma l’intero sistema. Un sistema che è diverso oggi rispetto al passato, che prevede maggiore attenzione della corte dei conti e le possibilità pari a zero di poter fare debiti fuori bilancio che prima erano una consuetudine”. Monreale, forse, dovrebbe puntare di più sul turismo… “Certo, ma non prima di creare le infrastrutture. Mi riferisco a grandi parcheggi e, soprattutto a nuove strutture ricettive. Non possiamo avere solo turismo mordi e fuggi. In cantiere ci sono vari progetti”. Quali sono gli obiettivi del suo seppur breve, mandato? “Cercare di fare bene il mio lavoro, con lo stesso impegno di quello messo in campo quando ero consigliere comunale. Tra le priorità, la manutenzione delle strade, con il rifacimento totale del manto stradale in alcune vie del centro storico e la sistemazione dell’acquedotto”. Della visita dell’Unesco, che ne pensa? “Spero che esca fuori qualcosa di positivo e di tentare di risolvere alcuni problemi che ci sono”. So che non è di sua competenza, ma la questione rifiuti a Monreale è gravissima. La gente, poi, è arrabbiata per l’aumento incredibile della Tarsu… “Noi prima di essere amministratori siamo cittadini ed anche noi stiamo pagando questa tassa. Lo facciamo nonostante ci rendiamo conto che i servizi non ci sono. Ma siamo con le mani legate. Perché il problema è a livello regionale. Uniche note positive, la riduzione della spesa comunale per i servizi Ato che è passata da 7,9 milioni a 5,8 milioni e la riduzione, certa, della tassa sui rifiuti a partire dal prossimo anno”. Il suo sogno per Monreale? “Mi auguro che diventi una città più vivibile, più a misura di bambino, ma soprattutto che si posa davvero fare sviluppo, in modo tale che questa comunità possa autofinanziarsi ed autogestirsi”

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