Le organizzazioni sindacali contestano la decisione assunta dall’Amministrazione comunale di affidare nuovamente ai privati la gestione dei parcheggi pubblici. Con una nota indirizzata al sindaco, al segretario generale ed al dirigente delle risorse umane, i sindacalisti Silvio Russo (Cgil), Nicola Giacopelli (Cisl) e Fortunata Farinella (Csa) hanno chiesto un immediato incontro sulla questione, chiedendo che intanto vengano sospesi tutti i provvedimenti sinora adottati per appaltare all’esterno questo remunerativo servizio. “Dalla gestione dei diversi parcheggi a pagamento – sostengono Fortunata Farinella e Nicola Giacopelli – derivano al Comune introiti di notevole entità, dell’ordine di oltre 30 mila euro al mese: restano incomprensibili le motivazioni per le quali i nostri amministratori insistono nel voler affidare questo servizio ad un soggetto privato, escludendo la possibilità della gestione diretta che vedrebbe produttivamente impegnati numerosi dipendenti comunali”. Secondo gli esponenti sindacali, la gestione “interna” dei parcheggi pubblici potrebbe consentire, peraltro, un migliore e più proficuo utilizzo dei lavoratori a part-time e dei precari, che proprio di recente hanno ottenuto la prosecuzione dei contratti sino al prossimo 31 luglio, scadenza che in ogni caso adesso la normativa nazionale consente di spostare al 31 dicembre 2013. “In molte altre realtà – aggiunge Silvio Russo – le amministrazioni locali negli ultimi tempi hanno ritenuto opportuno e conveniente tornare alla gestione in proprio dei parcheggi a pagamento, evitando gli affidamenti in appalto: i risultati ottenuti sono stati positivi sia in termini occupazionali che finanziari, per cui sicuramente anche qui a Monreale vale la pena intraprendere questa strada”. La risposta del sindaco Di Matteo: “Non possiamo gestire noi il servizio, perché non abbiamo personale a sufficienza per farlo. I lavoratori di cui parlano i sindacalisti, sono persone che già occupano posti comunali inamovibili. In ogni caso una gestione dei parcheggi, seguendo la scia di quello che fa la cooperativa, andrebbe fatta con una ventina dipendenti. Numeri completamente fuori luogo anche solo per iniziare a discutere”.