Redazione

Palermo


I carabinieri hanno arrestato tre cinesi, che gestivano il locale in via Di Marco. Ai clienti, oltre ai massaggi, venivano proposte prestazioni sessuali

18 Gennaio 2016 - 00:00

I Carabinieri della Stazione di Palermo Resuttana Colli, nella notte del 24 aprile  hanno tratto in arresto LONGJUN Zhu, 29 anni, Linghong Zhang, 39 anni e Xiaoyan Xu, 31 anni, per sfruttamento della prostituzione. L’attività di polizia giudiziaria ha interessato il centro estetico “Xu Xiaoyan”, gestito dai tre cinesi in via Vincenzo Di Marco, ove in un appartamento al piano terra, i militari hanno riscontrato come non ci si limitasse solo ad innocenti “massaggi”, ma vi fosse una vera e propria casa di prostituzione. Infatti, a seguito di un articolato servizio di osservazione messo in piedi sin dal primo pomeriggio, i Carabinieri notavano un fiorente via vai di persone e contestualmente riuscivano ad identificare e raccogliere le testimonianze di diversi avventori del centro massaggi, i quali, sentiti a sommarie informazioni, spiegavano le modalità con cui si svolgevano le attività. In particolare, i “clienti” riferivano che all’ingresso del centro estetico una signora cinese, in stato interessante, gli proponeva alcuni massaggi, esponendo le diverse ragazze, tutte vestite in modo succinto, che avrebbero potuto praticarli. Queste, poi, a seguito del massaggio, chiedevano al cliente se volevano usufruire di un “extra” alla cifra di 20/50 euro. I clienti, quindi, nelle modalità più gradite, sul lettino o sotto la doccia, godevano della prestazione sessuale offerta. Appurato ciò, i militari, ritenuto di trovarsi di fronte ad una ben organizzata casa di prostituzione, decidevano di fare irruzione nell’appartamento identificando 3 donne e 2 uomini, tutti di nazionalità cinese. Portati negli uffici della caserma, però, pur davanti all’evidenza, sia i gestori che le donne continuavano a negare qualsiasi coinvolgimento nell’attività di prostituzione, dichiarando di portare avanti un’onesta attività commerciale. Le risultanze investigative, invece, raccontavano tutta un’altra storia, per cui i militari procedevano all’arresto dei due uomini e della donna incinta per sfruttamento della prostituzione ed al deferimento in stato di libertà delle 2 “massaggiatrici”, vittime sì, ma colpevoli di favoreggiamento personale per aver aiutato i predetti ad eludere le investigazioni. Nel corso delle operazioni venivano, inoltre, rinvenuti e sequestrati 3 telefoni cellulari, 3 personal computer e varia documentazione cartacea che saranno utili per la prosecuzione delle indagini, e la somma di euro 6.075,00, provento delle illecite attività. Per gli arrestati, a seguito delle formalità di rito, effettuate anche con l’ausilio di un interprete appositamente nominato quale ausiliario di Polizia Giudiziaria, si sono aperte le porte del carcere “Pagliarelli”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria (Vania Contrafatto), ad eccezione della Xu Xiaoyan, la quale, date le sue condizioni di salute, è stata tradotta presso la propria abitazione agli arresti domiciliari. Le indagini sono tuttora in corso per appurare altri eventuali coinvolgimenti nella vicenda.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it