Giorgio Vaiana

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Noli, condizione finanziaria, mezzi in officina, la chiusura a settembre. Roberto Terzo, commissario straordinario dell’Ato Pa 2, rivela “le verità taciute fino ad oggi”. Lo fa in un’intervista esclusiva a MonrealePress. “Sono disposto a cedere per un giorno la mia poltrona a chiunque voglia avere le idee chiare su come si svolge una giornata lavorativa in questi uffici”. Visibilmente stanco, Terzo firma delle carte e chiarisce alcuni punti “che sono stati travisati”. L’ultimo è quello del consigliere del Pd Massimiliano Lo Biondo che, in un comunicato, aveva scritto: “Dopo l'accumulo dei rifiuti di questi giorni, soprattutto a danno delle frazioni, ora si vedono in giro mezzi per la raccolta non di proprietà dell'Ato Pa 2. L'amministrazione, anche se in ritardo, soprattutto ingiustificabile politicamente e amministrativamente, intervenga e reprima metodi comportamentali e gestionali che sono contro i cittadini. Da tempo ho dichiarato la strana coincidenza sul fatto che dopo l'accumulo spropositato dei rifiuti spesso sono stati dati dei noli col carattere d'urgenza con la giustificazione del rischio igienico/ sanitario. E nulla importa, come dichiarato dal sottoscritto nelle sedi istituzionali appropriate, se chi è responsabile della pessima gestione della società si fa vedere addirittura a pranzo con chi è una delle figure storiche nell'assegnazione dei noli. Anche per questo l'amministrazione dovrebbe pretendere sobrietà e trasparenza da chi gestisce e spende, seppur male, i soldi dei cittadini”. Per Terzo, le affermazioni di Lo Biondo sono gravissime: “Tuteleremo l’immagine della società nelle sedi opportune – dice -. Nessuno deve pensare cose che non appartengono allo stile dell’Ato. I pranzi ci sono, certo. Ma sono per convincere i fornitori a dare di nuovo i mezzi per il ritiro dei rifiuti”. La situazione dei noli è molto complessa. Tra cinque giorni scade il contratto stipulato tra l’Ato e la Tech servizi che ha fornito, per 300 giorni e per 400 mila euro, 5 compattatori da 23 metri cubi e 5 gasoloni con vasca. “Un bando che fece il Comune in maniera irregolare – dice Terzo -. Il Comune non poteva sostituirsi all’Ato. Così abbiamo perfezionato la procedura, effettuata la cessione del contratto ed intestato il pagamento”. “Hanno già ritirato due compattatori e tra cinque giorni si portano via tutto. Sarà di nuovo emergenza”. L’Ato, infatti, ha quasi tutti i mezzi in officina. “Sono vecchi, alcuni del 2005 – dice Terzo -. Ripararli costa tanto e per molti sarebbe necessaria la rottamazione. Ma un compattatore nuovo costa 300 mila euro”. Ecco che allora si presenteranno di nuovo due strade: la prima è quella simile all’affidamento della Tech, con un bando di gara. Ma tra procedure burocratiche, verifiche e firma del contratto, occorrono sei mesi. La seconda è l’affidamento diretto da parte del sindaco: “Ma spero che non si arrivi a tanto, visto che, in questa maniera, il Comune pagherebbe il servizio due volte: alla società affidataria ed all’Ato”. Il canone mensile del comune di Monreale è di 387 mila euro (spese di discarica, circa 90 mila euro, escluse). Il debito nei confronti dell’Ato è di 10 milioni di euro. “Monreale versa circa 200 mila euro al mese – spiega Terzo -, cifra che ci fa pagare a stento gli stipendi dei dipendenti”. Gli altri comuni dell’Ato, pagano in maniera più o meno regolare, “ma il problema è che i comuni non sono in grado di recuperare tutti i soldi della Tarsu”. Ad oggi hanno versato solo il 9 percento dei soldi dovuti. “Ogni giorno dobbiamo affrontare trattative estenuanti con i creditori – dice Terzo -. Questa è una società in liquidazione e molti lo dimenticano. C’è una vita diversa, limitata. Non si può programmare. Noi stiamo lavorando per garantire un territorio pulito. Ma vorremmo farlo con i nostri mezzi. Ed oggi sembra quasi impossibile”. Per Terzo le nuove società che sostituiranno gli Ato “saranno destinate a fallire. Questo perchè – conclude – senza una discarica propria, un impianto di selezione dei rifiuti ed un numero corretto di dipendenti si ritornerà a quello che stiamo vivendo oggi”. La replica di Massimiliano Lo Biondo qui La replica del sindaco Filippo Di Matteo qui Le precisazioni di Roberto Terzo qui

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