Redazione

Cronaca


Procedimento penale nei confronti di un testimone in una causa che richiedeva i danni al Comune per i danni causati da una buca presente lungo la carreggiata. "Serva da monito per gli altri", dice Di Matteo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il Sindaco di Monreale non ritiene opportuno, tenuto conto della tenuità dell’offesa, costituirsi parte civile nel procedimento penale instauratosi nei confronti di un testimone per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per false dichiarazioni rese durante un’udienza svoltasi davanti al Giudice di Pace di Monreale, in una causa in cui si richiedeva il risarcimento dei danni causati da una buca presente lungo la carreggiata. “Ritengo che l’accaduto debba servire da monito – dichiara il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo – nei confronti di tutti coloro che rendono dichiarazioni nella qualità di testimoni davanti al Giudice di Pace di Monreale e davanti al Tribunale di Palermo. È giusto e legittimo che l’amministrazione paghi i danni quando viene accertata la propria responsabilità, ma è anche corretto che le testimonianze vengano rese con cognizione di causa e non con leggerezza, soltanto per il fatto che a pagare è la pubblica amministrazione”.

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