500 mila euro fatti sparire dalle casse regionali, arrestati 15 dipendenti

Redazione

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500 mila euro fatti sparire dalle casse regionali, arrestati 15 dipendenti
In corso gli arresti da parte dei Carabinieri: i 15 sono accusati di truffa ed appropriazione indebita

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nella mattinata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito 15 misure di custodia cautelare (di cui 2 in carcere e 13 agli arresti domiciliari), emesse dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone (2 imprenditori e 13 dipendenti regionali) ritenuti  responsabili, a vario titolo, dei reati di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata libertà degli incanti e falsità materiale ed ideologica. L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, coordinati dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto procuratore Alessandro Picchi. LA DENUNCIA Le indagini, sviluppate dal febbraio 2012, nascono dalle denunce sporte dal Dirigente protempore del Dipartimento dell’Istruzione e Formazione Professionale dell’Assessorato della Regione Siciliana, Ludovico Albert e da Marcello Maisano, attuale dirigente dell’Area AA.GG. del medesimo Dipartimento, a seguito della ricezione di una diffida per mancato pagamento di un importo pari a 100 mila euro circa in favore di una società di servizi – R.S.O.. I primi accertamenti svolti dai diretti collaboratori del denunciante evidenziavano che quella società risultava già beneficiaria della somma oggetto della diffida. Tuttavia gli approfondimenti disposti dalla dirigenza permettevano di verificare che l’Iban del conto corrente sul quale era confluita la somma era intestato ad un soggetto diverso dal reale beneficiario, ossia al titolare a Palermo di un’attività commerciale di rivendita di legname, Mario Avara. L’allora Dirigente degli AAGG, Concetta Cimino, ora in quiescenza, facendo riferimento ad un errore materiale generato dal sistema informatico nella fase di preparazione ed invio telematico del bonifico, richiedeva la formale restituzione.  Il nuovo Dirigente degli AAGG, Marcello Maisano disponeva approfonditi accertamenti sulla vicenda ed aveva modo di verificare che sempre Avara, era stato destinatario di altri mandati di pagamento (per ulteriori 100 mila euro), successivi a quelli della prima diffida, in realtà destinati a soddisfare le legittime pretese di un’altra società di servizi (la Tecnostruttura). LE FALSIFICAZIONI DIGITALI L’attenzione investigativa si concentrava sui momenti di elaborazione e preparazione dei mandati di pagamento e, pertanto, si identificava in un funzionario del Dipartimento, Emanuele Currao, il principale perno della vicenda. Gli accertamenti di tipo tecnico incrociati con i riscontri documentali ed altri accertamenti della polizia giudiziaria, nonché la ricostruzione del processo di lavorazione dei mandati di pagamento, hanno permesso di far emergere comportamenti dolosi volti alla reiterata appropriazione di fondi pubblici, mediante la sostituzione dell’Iban dei conti correnti dei legittimi beneficiari sui relativi mandati di pagamento con i codici Iban relativi a conti correnti intestati agli autori delle condotte criminose. Tale sostituzione si concretizzava all’atto dell’inserimento dei dati sui server della Regione Siciliana. Da qui il nome dell’operazione. Di più, si è anche accertato che, lungo il processo di lavorazione, vi erano delle falle nell’azione di controllo. In particolare, Concetta Cimino, nella qualità di Dirigente protempore degli AAGG, avrebbe messo a disposizione le sue credenziali di accesso (la Smart Card ed i relativi PIN e Password) ai sistemi informatici della Regione e così di fatto gli avrebbe consentito di portare a termine le sue manovre di distrazione di fondi pubblici. Nel corso delle attività si aveva, dunque, modo di riscontrare che il sistema ideato da Currao, oltre che a diretto vantaggio dello stesso, coinvolgeva pienamente l’imprenditore che aveva ricevuto i bonifici di cui si è parlato in precedenza e che gli aveva anche fornito materiale per la realizzazione di un’unità abitativa in legno a Sciacca, sottoposta nella mattinata odierna a sequestro preventivo. GLI STRAORDINARI Lo stesso modus operandi, messo in atto da Currao, veniva rinvenuto nella canalizzazione di flussi di denaro in favore di altri dipendenti del medesimo dipartimento. In particolare, in merito ai fondi pubblici di cui al progetto A.P.Q. (Accordi Programma Quadro) intitolato alla Medaglia d’oro al Valor Civile, Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, riguardante la corresponsione di emolumenti per lavoro straordinario ai dipendenti regionali per lo svolgimento di mirati progetti, l’intervento di Currao permetteva ad alcuni suoi colleghi di percepire indebitamente somme di denaro per prestazioni lavorative non rese e che invece venivano falsamente fatte apparire reali. IL VIAGGIO DI FORMAZIONE In un altro caso Currao riesce a far attribuire la somma di circa 35 mila euro, provenienti dai fondi del medesimo progetto, ad un soggetto che non era neppure dipendente regionale, ma titolare di un’agenzia di viaggi che aveva organizzato una trasferta di funzionari italiani, tra cui Currao, in America latina, nell’ambito della missione “Pacef Urbal III”, finanziata con fondi europei. In questo specifico caso, il servizio fornito dall’agenzia di viaggi sarebbe stato fatto pagare due volte all’Amministrazione attraverso un decreto ingiuntivo, emesso dal Tribunale di Palermo nei confronti dell’Assessorato Regionale, che lo stesso Currao aveva fatto richiedere ed il cui conseguente accredito veniva “girato”, ancora una volta, sul proprio conto corrente per un importo di circa 42 mila euro. Altrettanto significativo è stato anche un altro episodio di distrazione di fondi pubblici pari a 200 mila euro, dei quali era creditrice la Regione Veneto, che venivano fatti accreditare da Currao verso un conto corrente riferito ad una società appaltatrice dell’Assessorato alla Formazione, “A.M.Ufficio Srl”, falsificando abilmente le missive provenienti dalla Regione Veneto, sulle quali riusciva ad alterare l’Iban. Si accertavano anche alcuni casi di turbata libertà degli incanti poiché due funzionari del medesimo Assessorato regionale, ovvero un cassiere, Gualtiero Curatolo ed un consegnatario, Marco Inzerillo che ne curavano l’istruzione, facevano vincere irregolarmente appalti per forniture di servizi a ditte di proprietà di prossimi congiunti degli stessi. Si è avuto anche modo di verificare che i capitoli da cui venivano attinte e distratte le somme erano molteplici e riguardavano oltre che fornitori di servizi istituzionali anche fondi per le scuole o prestazioni lavorative di professionisti che collaboravano con la Regione. In tal modo, spalmando le cifre su diversi capitoli Currao riteneva che la grossa mole di mandati di pagamenti sviluppati dalla Regione Siciliana, nonché i lunghi tempi di rendicontazione delle singole attività avrebbero impedito la scoperta della canalizzazione verso gli Iban di interesse piuttosto che verso quelli dei legittimi percettori. Parte delle somme, durante le indagini, sono state restituite. Tutti gli altri arrestati sono dipendenti regionali, coinvolti nell’indebita percezione di somme di denaro per lavoro straordinario non effettivamente prestato. ELENCO DELLE PERSONE ARRESTATE CURRAO Emanuele, nato a Palermo il 10.05.1967, funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, associato in carcere; AVARA Mario, nato a Palermo il 23.03.1964, imprenditore, associato in carcere; CIMINO Concetta, nata a Caltanissetta il 25.10.1946, dirigente dell’amministrazione regionale in pensione; INZERILLO Marco, nato a Lucca Sicula (AG) il 13.06.1964, funzionario direttivo regionale; CURATOLO Gualtiero,nato a Palermo l’.8.02.1966, cassiere regionale; RIZZO Maria Concetta,nata a Palermo il 7.12.1963, istruttore direttivo regionale; CAVALIERI Maria Antonella, nata a Palermo l’8.5.1961, istruttore direttivo regionale; BARTOLOTTA Federico, nato a Palermo il 4.2.1953, istruttore direttivo regionale; DI PIETRA Vito,nato a Palermo l’11.4.1970, collaboratore regionale; BONFARDECI Giuseppina, nata a Palermo l’8.09.1962, istruttore direttivo regionale; SPALLINO Giampiero,nato a Palermo l’ 11.5.1970, collaboratore amministrativo regionale; ZANNELLI Carmelo,nato a Palermo il 29.4.1967, collaboratore amministrativo regionale; DUCATO Michele, nato a Palermo l’8.02.1959, funzionario direttivo regionale; GAZZELLI Marcella, nata a Palermo il 18.11.1965, collaboratore amministrativo regionale; FILINGERI Amedeo Antonio, nato a Borgetto (PA) il 13.09.1962, imprenditore.

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