240 anni della Guardia di Finanza, cerimonia a Palermo

Redazione

Palermo

240 anni della Guardia di Finanza, cerimonia a Palermo
Presentato il bilancio dei primi cinque mesi del 2014 di attività delle Fiamme Gialle

18 Gennaio 2016 - 00:00

Oggi, presso la Caserma “Giuseppe Cangialosi” di Palermo, è stata celebrata la ricorrenza del 240° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza, in una cerimonia presieduta dal Comandante Interregionale dell'Italia Sud-Occidentale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Domenico Minervini, alla presenza del Comandante Regionale della Sicilia, Generale di Divisione Ignazio Gibilaro e di una rappresentanza dei militari alla sede. Anche a Palermo, la celebrazione dell’evento è avvenuta con carattere “interno” in ossequio a specifiche direttive del Comando Generale per tutto il territorio nazionale e si è sviluppata con i riti dell’“Alza Bandiera” e della deposizione di una corona davanti al Monumento ai Caduti del Corpo, nel piazzale antistante la Caserma. Dopo la lettura ai presenti del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale, la cerimonia si è chiusa con un breve discorso del Comandante Interregionale e la consegna delle ricompense di ordine morale, ai militari distintisi per il lodevole comportamento in particolari attività operative. A margine della cerimonia, presso la Caserma “Vincenzo Mazzarella”, il Comandante Regionale ha consegnato le “Medaglie Mauriziane” ai militari insigniti di tale titolo in virtù di un lungo e meritorio corso della carriera militare. Il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno relativo all’attività delle Fiamme Gialle Le proiezioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza sul territorio siciliano, in linea di continuità con quanto fatto nell’anno precedente, nei primi cinque mesi del 2014 hanno privilegiato le azioni di contrasto dei fenomeni illeciti verso i quali il peculiare contesto socio-ambientale ed economico di riferimento appare più “sensibile”: la “predazione” e lo “sperpero” del denaro pubblico; il sequestro/confisca dei patrimoni della criminalità mafiosa; le forme più gravi di evasione fiscale;  le frodi in danno dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato. Tutela della spesa pubblica Anche nel corrente anno, l’operato dei Reparti siciliani del Corpo a tutela della regolare gestione delle “uscite” pubbliche si muove lungo una duplice direttrice: concentrazione dell’attenzione investigativa sui più gravi fenomeni di frode, corruttela e sperpero di denaro pubblico, intensificando il monitoraggio dei comparti dove si registrano i flussi di spesa più rilevanti (appalti, previdenza e assistenza, sanità, incentivi nazionali e comunitari) al fine di limitare o ristorare i danni causati all'Erario dalle manifestazioni delittuose, bloccare l'erogazione di provvidenze non dovute e innescare le azioni per il loro recupero, supportandole con l'applicazione delle misure cautelari vigenti. A tal scopo, sono state eseguite 127 investigazioni – per un totale di oltre 214 milioni di spesa controllata – che hanno consentito di scoprire che incentivi per oltre 115 milioni di euro erano stati illecitamente erogati, dall’Unione Europea, dallo Stato o da altri Enti locali; ulteriori 39,6 milioni di euro sono stati “bloccati” prima che venissero indebitamente distribuiti. Le persone, infine, denunciate per reati di frode mirati all’indebita acquisizione di incentivi, a danno della spesa pubblica, sono state in totale 302. Sono state concluse anche 160 specifiche indagini mirate ad individuare episodi di corruzione e concussione, peculato, abuso d’ufficio e violazioni alle norme su appalti e forniture pubbliche, con la denuncia di 332 soggetti all’Autorità Giudiziaria, la quale ne ha disposto l’arresto in 130 casi; pianificazione di campagne di controllo ad ampio spettro su tutto il territorio, volte a colpire le irregolarità più diffuse, in particolare quelle che attengono alla disciplina delle Prestazioni Sociali Agevolate e degli aiuti all’agricoltura. I controlli sugli aiuti all’agricoltura e le prestazioni degli enti previdenziali (pensioni ed indennità) ammontano a 493, con 1.122 soggetti denunciati, per un’erogazione indebita complessiva di circa 17,3 milioni di euro ed aiuti indebiti bloccati per circa 3,6 milioni di euro. Grazie ai diversi protocolli d’intesa stipulati, sono pervenute da enti locali, istituzioni sanitarie e universitarie, varie segnalazioni che hanno innescato 562 controlli su prestazioni sociali agevolate (esenzioni ticket e contributi), riscontrando irregolarità nel 68% dei casi. La lotta alla “cattiva gestione” di risorse pubbliche ha comportato, infine,  l’inoltro di informative alla Procura Siciliana della Corte dei Conti, nei confronti di 337 soggetti, ritenuti responsabili di un “danno erariale” complessivamente superiore a 363 milioni di euro. Nei confronti degli autori di tale variegata serie di illeciti e reati in materia di “spesa pubblica”, le Fiamme Gialle siciliane hanno eseguito sequestri “per equivalente” di beni immobili e denaro per quasi 50 milioni di euro. Contrasto della criminalità organizzata e dei traffici illeciti Le prerogative di polizia economico-finanziaria a competenza generale consentono alle fiamme gialle di orientare il dispositivo di contrasto alla criminalità organizzata, puntando l’azione investigativa all’l’individuazione e repressione delle manifestazioni delittuose tipiche dei sodalizi criminali con implicazioni economico-finanziarie. Soprattutto, le potestà investigative della Guardia di Finanza – che è contestualmente Polizia Tributaria, Valutaria e Doganale, oltre che Giudiziaria – in Sicilia sono concentrate in attività investigative mirate a: la repressione dei traffici illeciti (su tutti: traffico di stupefacenti, usura, contraffazione, frodi fiscali e reati fallimentari) che costituiscono le primarie fonti di arricchimento delle consorterie.   In particolare, sono 44 i contesti investigativi in tali comparti che hanno portato alla denuncia di 38 soggetti per “reati di mafia”, di cui 11 tratti in arresto; l’aggressione di ogni forma di ricchezza riconducibile, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, facendo "sistematico" ricorso all'esecuzione di accertamenti patrimoniali. Sono stati effettuati, nei primi 5 mesi del 2014, specifici approfondimenti sulle situazioni patrimoniali e reddituali di 869 persone fisiche e 304 società ed imprese, finalizzati all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali antimafia e/o di confisca di beni ritenuti di illecita provenienza. I sequestri di beni e disponibilità finanziarie, eseguiti in applicazione di tali misure, ammontano invece a 700 milioni di euro, mentre la definitiva confisca di beni e liquidità è intervenuta per 307 milioni di euro; la prevenzione e repressione dei fenomeni di "ripulitura" e reinvestimento nell’economia legale dei proventi derivanti da attività illecite, valorizzata dallo sviluppo investigativo di 545 segnalazioni di “operazioni finanziarie sospette”, pervenute alla Banca d’Italia da intermediari finanziari ed altri operatori professionali ai sensi della normativa antiriciclaggio. I casi di riciclaggio accertati sono stati 67, per un flusso illecito di capitali di 6,3 milioni di euro, con 55 soggetti denunciati e sequestri di valori e beni per 18 milioni di euro complessivi; l’azione di contrasto al fenomeno dell’usura ha portato alla segnalazione all’A.G. di 27 persone, di cui 5 tratte in arresto. Contrasto alla evasione fiscale Il contrasto all'evasione fiscale,anche nel 2014, è stato perseguito intensificando gli sforzi operativi nella prospettiva di assicurare maggiore concretezza all'azione ispettiva. Tale orientamento ha portato finora, a fronte di 1.079 interventi ispettivi eseguiti nei confronti di varie categorie di contribuenti, ad individuare redditi sottratti all’imposizione per oltre 450 milioni di euro; l’IVA non dichiarata, non versata o indebitamente detratta, constatata nel corso dei medesimi controlli ammonta a 75,4 milioni di euro. Per violazioni fiscali penalmente rilevanti sono state denunciate 259 persone, delle quali 6 tratte in arresto e formulate 392 proposte di confisca di beni, cui hanno fatto seguito sequestri di immobili e disponibilità finanziarie per oltre 17 milioni di euro. I soggetti individuati quali “evasori totali” sono stati 190, mentre 28 tra imprese  e professionisti avevano occultato al fisco oltre la metà dell’effettivo volume d’affari (“evasori paratotali”). Imposte dirette per ulteriori 3 milioni di euro sono risultate evase dai datori di lavoro, grazie al “lavoro nero” o non versando le trattenute fiscali operate ai dipendenti. In particolare, il contrasto al c.d. “lavoro sommerso” ha consentito di individuare 243 imprese che presentavano irregolarità nelle posizioni lavorative dei dipendenti, con complessivi 1.219 lavoratori irregolari di cui 772 completamente “in nero”. Anche nel settore dei prodotti energetici, la presenza ispettiva del Corpo ha fatto emergere vari e gravi fenomeni evasivi. “Accisa” evasa per un ammontare superiore a 4,8 milioni di euro è stata individuata in 157 ispezioni che hanno portato, tra l’altro, alla denuncia per “contrabbando” di 44 imprenditori ed al sequestro di 131 tonnellate di prodotti petroliferi e di 8 autocisterne. Frodi in danno dei consumatori e degli operatori economici corretti L’attività del Corpo nello specifico comparto, sviluppatasi nel costante presidio di vigilanza economico-finanziaria del territorio siciliano e con l’avvio anche di articolate investigazioni per affrontare i fenomeni illeciti più rilevanti, ha visto l’esecuzione di 225 interventi ispettivi finalizzati al contrasto della contraffazione e della violazione dei diritti d’autore, oltre che ad impedire il commercio abusivo e l’introduzione nel mercato di prodotti pericolosi per i consumatori. In totale, oltre alla segnalazione all’Autorità giudiziaria di 217 soggetti e alla contestazione di sanzioni amministrative nei confronti di 59 aziende, sono stati sequestrati: 920.762 articoli recanti marchi contraffatti o che violavano la disciplina del “made in Italy”, 91.872 prodotti commercializzati in violazione dei diritti d’autore; 3.386.508 articoli introdotti sul mercato senza rispettare la normativa in materia di sicurezza del consumatore. Consueta attenzione è stata prestata pure ai “giochi e le scommesse”, comparto che ha visto segnalare alle Autorità competenti 46 soggetti per violazioni di varia natura e sequestrare 95 apparecchi, tra “videopoker” e “slot machines”, risultati non conformi alle norme di settore a tutela dei giocatori e delle connesse entrate erariali. Altri settori di intervento Tra le molteplici attività operative svolte sul territorio dai Reparti del Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza, nel corso del 2014, meritano di essere ricordate anche le seguenti: nel settore degli stupefacenti, state denunciate 168 persone, di cui 109 tratte in arresto perché coinvolte in episodi di traffico o spaccio e sequestrate 19 tonnellate di hashish e marijuana e di 18,5 kg di stupefacente del tipo cocaina e eroina; in materia di violazioni alla normativa di monopolio sui tabacchi, sono stati sequestrati 1.122 kg di sigarette oggetto di contrabbando e denunciate 179 persone, di cui 3 tratte in arresto; nel settore della polizia marittima, l’attività a contrasto della pesca di frodo da parte dei mezzi del Reparto Operativo Aeronavale ha portato al sequestro di 3 mezzi navali e di quasi 5,5 tonnellate di pesce nonché alla denuncia di 21 soggetti; nel fronteggiare i “flussi migratori”, inoltre, l’apporto del Corpo si è sostanziato, oltre che nei gravosi compiti di vigilanza per assicurare l’ordine pubblico e nel supporto alle attività di assistenza svolte presso le località di approdo e i centri di accoglienza dei migranti, nell’identificazione di 7.351 soggetti extracomunitari e nella partecipazione ad attività investigative interforze che hanno portato all’arresto di 100 soggetti coinvolti nel lucroso – ma illecito – “traffico di esseri umani”, attuato da consorterie criminali operanti tra le opposte sponde del mediterraneo.

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