Unghia smaltate di rosso, ma grinta da vendere. Patrizia Torregrossa è l’unica donna che ha preso parte all’autoslalom di Monreale. Determinatissima e concentrata a bordo della sua 500, Patrizia non si scoraggia e da filo da torcere ai suoi rivali, tutti uomini. Non mi spaventano – dice Patrizia -, anzi ci rispettiamo a vicenda. E poi molti di loro mi danno consigli e mi aiutano se ho delle difficoltà”. Patrizia, 27 anni di Petralia Soprana, prende la patente guida a 18 anni proprio per coltivare la sua passione per i motori. “Mio padre faceva rally – racconta -, ma aveva smesso. Sono stata io a spingerlo perché ricominciasse”. E così, papà e figlia ricominciano nel mondo dei rally: “Eravamo a Proserpina, il 2 ottobre del 2005 – dice Patrizia -, una data indimenticabile e che ho fatto tatuare sul mio piede”. Dopo tre anni la decisione di abbandonare il mondo dei rally: “Troppo costosi – dice -. Iscrizione che si aggira intorno ai 500 euro a gara e costi esorbitanti per una macchina”. Così approda nel mondo degli slalom. Prima con una Renault 5, poi una Peugeot 106, una Seicento e la 500. Patrizia va fiera del suo carattere che definisce “mascolino. Mi ha aiutato molto in questo mondo fatto di soli uomini”. Un mondo che gli ha fatto conoscere il suo attuale fidanzato con cui convive, Giuseppe Faro: “Ci siamo conosciuti in pista, è stato un colpo di fulmine”. Medico mancato, non ha superato i test, nella vita di tutti i giorni, quando sveste la tuta a posa il casco, è una dolce e tenera baby sitter, “ma faccio tutti i lavori che mi permettono di sopravvivere”. Il suo sogno è racchiuso dentro ad un’auto, ma da rally: “Non so quando – dice -, ma una cosa è certa: gareggerò nella Targa Florio” (FOTO VINCENZO GANCI)