Redazione

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ad un bambino di Monreale affetto da paraparesi viene cambiato l’assistente igienico/sanitario. La madre chiede aiuto alla nostra redazione attraverso una lettera. “Mio figlio da quest’anno va in prima elementare, ma dopo tre anni, hanno cambiato la persona che lo seguiva, l’assistente igienico/sanitario. Si tratta di una figura molto importante per il bambino visto e considerato che mio figlio, pur non avendo un ritardo cognitivo, è affetto da una paraparesi che lo costringe ad aver bisogno di qualcuno sempre e comunque per effettuare qualunque movimento”. Un appello che la mamma, Maria Antonella Serio, ha rivolto prima alla cooperativa che gestisce le assistenti sociali, poi alla scuola dove frequenta suo figlio ed infine anche all’amministrazione comunale, prima di inviarci una mail. “Finora i miei appelli sono caduti nel vuoto – dice la mamma -. Inutili le mie richieste nei confronti della cooperativa e degli assistenti sociali, che mi hanno detto che loro non conoscono i bambini, ma hanno solo carte. Inutile l'appello alla scuola stessa che invece conosce il bambino e il lavoro fatto per tre anni con l'assistente. È possibile che genitori di figli meno fortunati non vengano neanche ascoltati nè assistiti? Inoltre l'assistente all'autonomia e comunicazione, altra figura prevista dall'asl viene assegnata dal Comune per solo due ore”. Sulla vicenda è intervenuta l’assessore comunale Lia Giangreco: “Conosco la problematica della signora ed assicuro che l'Assessorato ha operato nell'interesse di tutti i bambini. La signora lamenta una non continuità del servizio igienico sanitario. Di fatto la continuità di questo servizio non esiste. Il servizio ha tutte assistenti con esperienza decennale e qualificata. Il suo bambino sta frequentando la scuola primaria ed ha trovato una nuova assistente, preparata per la nuova fascia di età. Il servizio Autonomia e comunicazione è invece un servizio a sostegno del bambino, in modo che il deficit del bambino non si trasformi in handicap: serve a fare vivere in modo più sereno possibile l'esperienza didattica  cercando di sviluppare strategie che lo aiutino a superare il deficit e soprattutto deve permettere al bambino di entrare in relazione con gli altri bambini e con gli adulti della classe e di tutta la scuola. Non è un servizio "balia": deve accompagnare all'autonomia il bambino, tenendo conto di tutti i suoi limiti e di tutte le sue possibilità, nel caso specifico nessuno si è assunto ancora la responsabilità di dire all'Assessorato quante ore di servizio ha bisogno perché le scuole hanno tutte difficoltà enormi a convocare il gruppo misto che deve definire per ciascun bambino il “PEI”. L'assessorato, piuttosto che non fornire il servizio a nessuno, dovendo espletare una gara con procedure burocratiche ferree, in attesa di specifica definizione, ha stabilito di assegnare almeno 2  ore ogni giorno a tutti i bambini (anche sulla scorta dell'esperienza consolidata negli anni passati). Sarei contenta di chiacchierare con la signora e la invito a venirmi a trovare in assessorato”.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it