Annalisa Ferrante

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18 Gennaio 2016 - 00:00

Il nuovo regolamento sui rifiuti fa già discutere prima di approdare in consiglio comunale, dove è prevista la discussione (probabilmente il 12). In una nota il partito democratico non condivide “le agevolazioni previste per alcune attività commerciali (quindi utenze non domestiche) – si legge nella nota diffusa dal neo eletto segretario Francesco Gianquinto – poiché ritenute discriminatorie e non sufficientemente giustificate in un contesto difficile come quello attuale per l’economia locale”. I democratici, partito di maggioranza del sindaco Nicolò Coppola (rappresentato in consiglio comunale da 4 consiglieri, ed in giunta dall’assessore Salvo Bologna) ritengono che “per ottenere una maggiore equità sociale sia necessario provvedere ad una rimodulazione delle aliquote al ribasso per le attività che sarebbero maggiormente penalizzate dal nuovo tributo”. Rimanere in regime Tarsu, secondo il Pd è ancora peggio “per l’aggiunta dei 30 centesimi per metro quadro da versare allo Stato e che il Comune non potrà fare a meno di riscuotere, dunque inevitabili sarebbero gli aumenti”. La tares viene calcolata sulla base della superficie degli immobili, il numero dei residenti, la produzione media dei rifiuti e altri parametri e dovrà coprire totalmente i costi del servizio. Una bella batosta per i cittadini. Per rendere meno doloroso il previsto salasso, il Pd ritiene la tares “più equa rispetto alla tarsu, se si pone come obiettivo il principio comunitario “chi inquina paga”. L’ideologia ed i valori su cui si fonda il PD – si legge ancora nella nota – impongono una scelta a tutela di tutte le attività commerciali e delle fasce più deboli della popolazione, senza distinzioni né discriminazioni, e mirano ad ottenere la riduzione dei conferimenti di Rsu, per ottenere un abbattimento dei costi del servizio”. 

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