Redazione

Cronaca

18 Gennaio 2016 - 00:00

Che ci sia confusione è ormai assodato. Il livello, però, si alza ogni giorno di più. E, da parte dell’amministrazione comunale, non c’è stato un vero e proprio chiarimento. Tanto che i componenti del comitato “No Tares” stamattina hanno convocato una mini conferenza stampa cercando di spiegare i punti salienti dei loro dubbi. Un ragionamento che, come confermato da uno dei componenti, Sergio Calderaro, è stato affrontato senza dati ufficiali forniti dall’amministrazione, ma solo quelli scovati nei vari siti dal comitato. Primo nodo, quello relativo alla suddivisione delle tariffe in una quota fissa ed una variabile: il comune di Monreale è tra i pochgi esempi in Italia di questa suddivisione in due parti.  “In base a questa suddivisione – dice Calderaro – l’assessore Giuseppe La Fiora riferisce che la ripartizione dei costi del servizio è a carico per l’89 per cento delle utenze domestiche, per il rimanente 11 per cento a carico di quelle non domestiche (negozi, uffici e tutto quello che non è abitazione). Un modo, ha detto il sindaco Di Matteo, per dare ossigeno alle attività commerciali. Non vorremmo che questo ossigeno debba essere dato dalle famiglie, già alle prese con un aumento sproporzionato del tributo”. Secondo nodo: Le riduzioni per chi conferisce presso le isole ecologiche per un massimo del 10 per cento, mentre per chi effettua il compostaggio, questa quota sale al 20 per cento. “Ottima idea – dice Calderaro -, ma l’assessore precisi su quale parte della tariffa viene calcolata la riduzione. Perché si rischia che la riduzione sia al massimo di 20/30 euro. E comunque andare a depositare nelle isole ecologiche ha un costo per i monrealesi e fare il compostaggio non è una cosa semplice come appare”. Insomma, per Calderaro, il gioco non varrebbe la candela. E viste le cifre che presenta, il discorso non fa una grinza. Terzo nodo, il conferimento all’ecocentro. Se i volenterosi portano i rifiuti all’econcentro che vengono poi pesati ed inseriti nella famosa “scheda” per ricevere le agevolazioni, chiaro che un ritorno economico, l’Ato o chi sarà per loro, dovrà pur averlo. Ad oggi, il Comune non è riuscito a fornire documenti validi di questo ritorno economico. Insomma, la soluzione ed i casi virtuosi, molto vicini a Monreale e paradossalmente che fanno parte dello stesso Ato ci sono: si guardi Piana degli Albanesi. Lì, in poco tempo, la raccolta differenziata ha sfiorato l’80 per cento. Con costi per i cittadini calati. “Prima cosa da fare – dice Calderaro – è quello di eliminare l’umido dai rifiuti, che costituisce il 30 per cento del totale. In questo modo ci sarebbe la possibilità di fare la differenziata con più calma ed in maniera efficace”. Le compostiere, dunque, sono la soluzione. Ma vanno create con tutti i criteri e comunque, devono essere gestite in maniera puntuale. Poi si deve andare progressivamente, non solo verso l’abbattimento dei costi, ma anche della riduzione della tassa sui cittadini. “Andando avanti così, l’anno prossimo una famiglia potrà pagare anche 1.000 euro, come un negozio 5.000 – conclude Calderaro -. Ed ormai è impensabile. Prima di terminare il mandato questa amministrazione deve chiarire e fare proprio un regolamento. Noi siamo disposti a mettere sul tavolo le nostre idee e proposte. A collaborare attivamente perché i rifiuti diventino una risorsa e non più un problema”. Siamo in attesa di una replica dell'assessore Giuseppe La Fiora I 17 emendamenti presentati da Lo Biondo e D’Eliseo Intanto i consiglieri Lo Biondo e D'Eliseo, hanno presentato 17 emendamenti al Regolamento per la disciplina del Tributo sui rifiuti e sui servizi (TARES).  Oggetto degli emendamenti sono l'imposizione minima, all'ATO, del 60% della quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche rispetto al 3% dello scorso anno. "Il 60% potrebbe equivalere a un risparmio di circa 2 milioni di euro rispetto ai costi variabili. E cosa non meno importante sarebbe l'attuazione di una green politic, ma soprattutto, il venir meno della ormai nota vicenda dei noli dei mezzi". Altri emendamenti, che prevedono la riduzione del 50% della parte variabile della TARES, sono stati presentati in favore dei nuclei familiari senza reddito E dai nuclei mono reddito gravati da licenziamento. Ed ancora, sempre nella misura del 50%, in favore di nuova imprenditoria femminile e giovanile, della nuova imprenditoria artigianale e della bio-edilizia, delle energie alternative. "Vogliamo che si parli della Città, che ci si confronti nell'interesse dei cittadini e delle forze produttive. Vogliamo che lo si faccia concretamente. Per questa ragione abbiamo presentato degli emendamenti in cui i cittadini e le forze produttivo possono ritrovarsi in modo positivo".

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