Monreale, la filosofia della “Nonviolenza” e la gestione dei conflitti: se ne parla al Basile

Maria Rosaria Bonanno

Cronaca

Monreale, la filosofia della “Nonviolenza” e la gestione dei conflitti: se ne parla al Basile
Ultimo appuntamento della settimana dello studente

04 Dicembre 2015 - 10:45

La location stavolta è un’aula del liceo, ma la partecipazione non è meno sentita e un folto gruppo di studenti si prepara ad ascoltare le parole del professore Andrea Cozzo, docente di Letteratura Greca all’Università di Palermo.

Il docente, che ha già introdotto le dinamiche della “nonviolenza” e del suo opposto in un seminario che si è svolto circa un mese fa nei locali del D’Aleo, per ora non disponibili per l’autogestione degli alunni, stavolta entra più nei dettagli di queste dinamiche e, attraverso delle slide esplicative, va subito al punto della questione: “come fare a rispondere in modo non violento quando si è in presenza di un aggressore”.

La prima citazione ha come protagonista una favola di Esopo sui conflitti, “Una volta il sole e il vento litigavano su chi fosse il più forte…” ma poi si passa subito alla vita quotidiana con un aneddoto che il professore racconta realmente avvenuto durante un’occupazione dell’Università di Palermo: scoppia una piccola rissa tra due leader, che si scontrano nei gradini di ingresso della facoltà di Lettere: il “perdente” inizia ad insultare il “vincente” e tra i due che si fronteggiano volano parole grosse ma all’improvviso uno dei due cambia strategia adottando una prospettiva spiazzante e rispondendo “mi puoi picchiare quanto voi ma io non reagirò, non ti denuncerò, quindi sei assolutamente libero” determinando così la resa pacifica dell’aggressore.

“La violenza è una sorta di danza che per realizzarsi ha bisogno della partecipazione di due parti”, afferma Andrea Cozzo e da esempi di conflitti micro si passa ad esempi di conflitti macro e naturalmente si parla di guerra. Due i principi osservati: la proporzionalità dei danni inflitti dalla guerra e la discriminazione tra combattenti e non combattenti. Cifre alla mano si dimostra come i morti delle due guerre mondiali siano in netta prevalenza civili, circa 24 milioni contro i 20 milioni di militari, mentre la somma di tutte le ultime guerre dimostra come la percentuale di vittime civili sia intorno al 95 % rispetto a quelle militari. Non è una riflessione che si fa sempre quando si studia la storia dell’ultimo secolo.

Arrivano altre citazioni storiche e non si disdegna l’uso di Wikipedia per ottenerle da Tito Livio o da Dionigi di Alicarnasso ma si arriva a parlare anche della non violenza delle donne, a partire dal movimento del femminismo, che è riuscito ad ottenere diritti senza lasciare scie di sangue e morti.

Non potevano mancare gli esempi della non violenza di Socrate, di Antigone, di Lisistrata (commedia di Aristofane), il cui nome è proprio “scioglitrice degli eserciti”, che convince le donne ad intervenire pacificamente nel conflitto tra Ateniesi e Spartani con la loro astensione, fino a quando fosse durato il conflitto, dai rapporti sessuali con i mariti e, naturalmente, alla fine le donne ottengono ciò che vogliono e il conflitto cessa.

E’ seguita poi, la narrazione di altri episodi di storia vera, come la “Tregua di Natale” del 1914, la marcia del sale del 1930, Rosa Parks in Alabama nel 1955 e l’episodio dei “Paria” (persone considerate impure in India) a Wykhom,  avvenuto tra il 1923-24, una resistenza che dura addirittura 18 mesi.

Si apre poi un dibattito acceso tra gli alunni presenti, moderato con equilibrio dal professore Cozzo, che si conclude con il confronto tra le due parti, favorevoli e non alle proteste dei giorni precedenti e alle attività svolte. Si dice infine soddisfatta degli interventi e della partecipazione attenta degli alunni anche la professoressa Finella Giordano, organizzatrice dell’evento, docente di storia e filosofia del liceo e psicopedagogista, molto attenta da sempre alle problematiche dei giovani.

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