Parla il neo-capitano dei Carabinieri Guido Volpe: “Monreale è un territorio particolare”

Redazione

Cronaca

Parla il neo-capitano dei Carabinieri Guido Volpe: “Monreale è un territorio particolare”
Da un mese alla guida della compagnia monrealese

28 Ottobre 2015 - 11:00

Guido Volpe, otto anni fa, non si sarebbe mai immaginato che a Monreale, nel 2015, avrebbe fatto il capitano dei Carabinieri della compagnia. Otto anni fa visitava il comune normanno da turista e, come tutti, rimaneva ammaliato dal Duomo. Oggi, il Duomo, Monreale, sono territorio di sua competenza e dei colleghi che coordina, insieme ad una new entry, il colonnello Piero Sutera (leggi qui l’articolo). I Carabinieri di Monreale, insomma, hanno un nuovo volto, giovane e dinamico. E, soprattutto, con tanta voglia di fare. Il Capitano Volpe è uno della “nuova scuola”, ma ha le idee chiare come quelli che provengono dalla strada, dai pattugliamenti. E non perde tempo a dimostrarlo: “Monreale – dice – è un territorio particolare. Non solo perché è vastissimo, ma anche perché bisogna entrare nella mentalità delle persone che ci vivono. Un po’ in generale il siciliano è una persona difficile da interpretare”. Ma Volpe punta sulle dimensioni del territorio: “L’ampiezza del territorio di Monreale è una vera difficoltà – dice il capitano- Ci vogliono anche 40 minuti per arrivare all’ultima stazione dei carabinieri”. Un territorio che risente e non poco della vicinanza con Palermo, soprattutto nel fenomeno dello spaccio di droga: “Un ‘mondo’ che coinvolge soprattutto i più giovani che sono convinti di poter fare tanti soldi in poco tempo e senza problemi – spiega il capitano – e non è così. Monreale dista cinque minuti da Palermo ed è facile per i pusher andare a fare rifornimento e tornare in Paese a spacciare hashish e marijuana. Noi, però, siamo presenti sul territorio anche in borghese”.  Progetti chiari per Volpe che ricomincerà anche gli incontri nelle scuole: “Fondamentali per far capire ai giovani il vero valore della legalità e che i Carabinieri, ma così come le altre Forze dell’Ordine, devono essere considerate delle persone amiche e non dei nemici da combattere. Qui, però, si tratta di un fenomeno culturale che è stato inculcato. Noi, in generale, stiamo lavorando per far cadere quel brutto detto comune che gli uomini in divisa sono il male. Noi facciamo sempre il bene e gli interessi della comunità civile. Dobbiamo riuscire a colmare questa distanza culturale”.  Battuta sull’amministrazione guidata da Piero Capizzi: “Le prime impressioni sono positive – dice -. Hanno tanta voglia di fare e noi saremo al loro fianco per tutto”. Poi la chiusura su Paolo Del Giacomo, il capitano che ha sostituito: “Spero di ripercorrere le sue orme – dice -. Nel periodo a Monreale Paolo ha fatto benissimo. Ovviamente cercherò di dare il massimo e, se possibile, provare a fare ancora meglio”.

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