Mafia, droga ed estorsione, azzerato il mandamento Pagliarelli: 39 arresti

Redazione

Palermo

Mafia, droga ed estorsione, azzerato il mandamento Pagliarelli: 39 arresti
L'operazione "Verbero" dei carabinieri. Arrestati i capi delle famiglie Pagliarelli-Corso Calatafimi-Villaggio Santa Rosalia

26 Maggio 2015 - 10:00

Alle prime luci dell’alba, 300 Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia con il Procuratore Capo Francesco Lo Voi, dai Procuratori Aggiunti Leonardo Agueci e Teresa Maria Principato, dai Sostituti Procuratori, Caterina Malagoli e Francesco Grassi, hanno dato esecuzione a 39 provvedimenti restrittivi nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti, corruzione ed altri reati connessi.

Disarticolato il mandamento mafioso di “Pagliarelli”, storica roccaforte di Cosa nostra. Tratti in arresto i capi delle famiglie mafiose di “Pagliarelli”, “Corso Calatafimi” e “Villaggio Santa Rosalia”, individuati rispettivamente in Giuseppe Massimiliano Perrone, Alessandro Alessi e Vincenzo Giudice. Raggiunto dal provvedimento restrittivo anche Salvatore Sansone, nipote del capo mandamento di “Pagliarelli”, Nino Rotolo, e ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di “Uditore”.

Le indagini hanno evidenziato la difficoltà di Cosa nostra a esprimere in quel contesto malavitoso una leadership autorevole e unanimemente riconosciuta, con la conseguente esigenza di affidare la gestione del sodalizio a una sorta di “organo collegiale”, costituito da tre giovani “uomini d’onore” tenuti al reciproco confronto sulle scelte strategiche.

“Rispetto alle ultime investigazioni svolte su quel territorio (Operazione “Hybris” 2011) – spiegano gli inquirenti -, che provarono l’esistenza di una capillare pressione estorsiva esercitata anche nei confronti dei piccoli commercianti, le nuove indagini hanno evidenziato la tendenza al contenimento  del fenomeno del pizzo, verosimilmente dovuta alla crisi economica ed al diffondersi degli episodi di reazione da parte delle vittime”.

Cosa nostra invece continua a mostrare interesse nei confronti dei grossi appalti, come dimostra il tentativo di estorsione posto in essere direttamente dal Perrone, che ha cercato di imporre, all’impresa aggiudicataria dell’appalto per la ristrutturazione dell’ospedale Policlinico “Paolo Giaccone”, forniture di materiali e di manodopera oltre che la dazione di 500 mila euro, corrispondente all’1% dell’importo complessivo dei lavori ammontanti a circa 50 milioni di euro.

Le attività hanno consentito di costatare un rinnovato interesse verso il traffico di sostanze stupefacenti che il sodalizio, ricorrendo a canali di approvvigionamento piemontesi e campani, era in grado reperire in grandi quantità.

“Alcune operazioni svolte negli anni scorsi – continuano gli investigatori – che hanno portato al sequestro di oltre 400 chili di hashish, possono adesso inquadrarsi nell’ambito della attività associativa qui contestata”.

In particolare, nel novembre 2012, i Carabinieri del Comando Provinciale arrestavano Giacinto Tutino, soggetto vicino agli ambienti mafiosi bagheresi, in quanto sorpreso alla guida di un furgone adibito al trasporto di cavalli, all’interno del quale erano occultati 250 kg di hashish acquistati dal clan camorristico dei “Gallo-Cavaliere” di Torre Annunziata. Nel marzo 2014, veniva intercettato un altro carico di 150 kg di hashish, trasportato dal torinese Eros Fonsato e dai catanesi Agatino Spampinato e Salvatore Bellia. L’ingente quantitativo di droga, questa volta, proveniva da Torino ed era riconducibile a Concetta Celano, una donna di origini siracusane considerata, già nel 2003, il “capo di una violenta e armata  organizzazione di trafficanti, in contatto diretto con il Perù e l’Equador”.

La Celano, il 09 aprile successivo, venuta a Palermo per assistere all’udienza di convalida dei suoi corrieri, al termine del processo è stata arrestata perché trovata in possesso di 5 kg di hashish, poco prima a lei restituiti da Vincenzo Giudice, in quanto ritenuti di scarsa qualità.

Anche l’attività di spaccio si svolgeva sotto il diretto controllo della consorteria, che aveva imposto un preciso “protocollo operativo”, la cui inosservanza da parte dei pusher comportava il prelievo coattivo dei veicoli in loro uso e, nei casi più gravi, addirittura violente e sanguinose spedizioni punitive.

“Voglio esprimere il mio apprezzamento e quello dell’Amministrazione comunale per l’operazione effettuata dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, che ha inferto un duro colpo all’illegalità e alla criminalità organizzata e che ha permesso di decapitare i vertici di alcuni clan appartenenti a cosa nostra. In merito ai provvedimenti giudiziari presi nei confronti di un membro del corpo della Polizia Municipale di Palermo, per fatti che risalirebbero all’inizio del 2012 e dei quali sono stato informato questa mattina dagli inquirenti, ho dato disposizioni al segretario generale, Fabrizio Dall’Acqua, e al comandante, Vincenzo Messina, affinchè sia adottato, nei confronti del predetto dipendete comunale, ogni provvedimento sanzionatorio in sede amministrativa. Inoltre, ho dato mandato all’Avvocatura comunale per la costituzione di parte civile nel processo che sarà istruito al riguardo”.

È quanto ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha così commentato l’operazione effettuata dai Carabinieri.

 Gli arrestati, con la misura della misura della custodia cautelare in carcere:
  • 1. ALESSI Alessandro, nato a Palermo il 22.09.1975;
    2. PERRONE Giuseppe, nato a Palermo il 15.01.1974;
    3. GIUDICE Vincenzo, nato a Palermo 15.09.1978;
    4. ARMANNO Michele, nato a Palermo il 13.09.1942;
    5. BARONE Giovan Battista, nato a Palermo il 24.06.1963;
    6. SANSONE Salvatore, nato a Palermo il 16.04.1987;
    7. NICOLICCHIA Tommaso, nato a Palermo il 27.01.1984;
    8. CALANDRA Andrea, nato a Palermo il 18.03.1980;
    9. CASTROFILIPPO Giosuè, nato a Palermo il 12.01.1960;
    10. GIARDINA Giovanni, nato a Palermo il 02.04.1978;
    11. ANELLO Alessandro, nato a Palermo il 29.08.1980;
    12. GRASSO Carlo, nato a Palermo il 29.10.1988;
    13. SPINELLI Antonino, nato a Palermo il 27.01.1982;
    14. DI LIBERTO Matteo, nato a Palermo il 07.10.1979;
    15. DI STEFANO Rosario, nato a Palermo il 17.03.1978;
    16. ROMANO Aleandro, nato a Palermo il 29.09.1986;
    17.GIACONIA Stefano, nato a Palermo il 06.12.1984;
    18.GIACONIA Giuseppe, nato a Palermo il 03.07.1983;
    19. CELANO Concetta, nata il nata a Siracusa il 24.09.1960;
    20. CASTRONOVO Giuseppe, nato a Palermo 11.12.1971.

Agli arresti domiciliari:

  • 1. BUCCHIERI Vincenzo, nato a Palermo il 18.11.1948;
    2. CASTROFILIPPO Paolo, nato a Palermo il 03.07.1982;
    3. GIACONIA Daniele, nato a Palermo il 12.03.1988;
    4. CORRENTI Giovanni, nato a Palermo il 27.11.1962;
    5. CALVARUSO Antonino, nato a Palermo il 17.07.1956;
    6. VIVIRITO Gaetano, nato Palermo 04.12.1953;
    7. PAROLISI Luigi, nato a Napoli il 24.09.1985;
    8. MIGLIACCIO Carmelo, nato a Palermo il 22.02.1989;
    9. CIANCIO Salvatore, nato a Palermo il 21.05.1978;
    10.NICOLICCHIA Domenico, nato a Palermo il 14.08.1965;
    11.BRUNO Giuseppe, nato a Palermo il 23.06.1979;
    12. ABBATE Pietro, nato a Palermo il 27.07.1992;
    13. ABBATE Antonino, nato a Palermo il 19.02.1983.

Obbligo di dimora:

  • 1. ZAMPARDI Mauro, nato a Palermo il 28.03.1989;
    2. MILAZZO Angelo, nato a Palermo il 29.11.1980;
    3. DI FAZIO Cosimo, nato a Palermo il 20.06.1986;
    4. CATALANO Giovanni, nato a Foggia il 27.07.1966;
    5. DI PAOLA Giuseppe, nato a Palermo il 16.01.1979;
    6. FICAROTTA Francesco, nato a Palermo il 03.01.1987.

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