Palermo, già sottoposto a provvedimento restrittivo, stalker finisce ai domiciliari

Redazione

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Palermo, già sottoposto a provvedimento restrittivo, stalker finisce ai domiciliari
L'uomo era stato arrestato lo scorso 6 gennaio, ma nonostante il divieto di avvicinarsi alla ex, continuava a molestarla

13 Aprile 2015 - 14:00

Sono scattati gli arresti domiciliari per un 42enne palermitano, responsabile di avere violato quanto impostogli dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex fidanzata, risalente allo scorso 9 gennaio. La notte del 6 gennaio, gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico lo avevano arrestato per un episodio di stalking nei confronti della ex fidanzata. Teatro dell’aggressione, l’ennesima di una lunga serie, una via del quartiere Oreto. Qui, poco dopo la mezzanotte, la ragazza, poco più che trentenne, dopo avere parcheggiato la vettura sotto casa, aveva visto frapporsi tra sé e l’androne, l’ex fidanzato. La richiesta di riconciliazione dell’uomo, per altro già più volte avanzata anche con  modi poco civili, aveva assunto toni ossessivi e convulsivi ed era sfociata in un violento strattonamento. Quando la ragazza aveva minacciato di chiamare la polizia, lo stalker, intimorito, le aveva strappato il telefonino per darsi alla fuga. La scena di violenza si era svolta davanti ad alcuni impiegati della Rap che che avevano inseguito l’uomo. Le volanti della Polizia intervenute, hanno bloccato il giovane, recuperando il cellulare ed un coltellino trovatogli addosso. La ragazza, soccorsa, ha raccontato le numerose aggressioni e gli appostamenti molesti dell’ex. L’uomo, per quella vicenda, era stato arrestato e l’autorità giudiziaria gli aveva inflitto la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Le indagini dei poliziotti hanno accertato invece come, in questi mesi, l’uomo non abbia invertito la rotta dei suoi comportamenti aggressivi ed invasivi della privacy della donna. Numerosi messaggi e contatti ricercati, anche attraverso i social network, nonché l’ennesimo episodio di appostamento nei pressi di un luogo frequentato dalla vittima, ne hanno ulteriormente minato la serenità. L’autorità giudiziaria ha così disposto l’aggravio della misura cautelare degli arresti domiciliari.

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