Strage di Ustica, la corte d’appello conferma: un missile la causa del disastro

Redazione

Cronaca

Strage di Ustica, la corte d’appello conferma: un missile la causa del disastro
Quella notte morirono anche i monrealesi Antonella e Giovanni Pinocchio

08 Aprile 2015 - 10:00

Dopo lo studio degli ingegneri dell’università Federico II di Napoli, è arrivata anche la conferma dalla Corte d’Appello di Palermo, secondo  infatti, la sentenza della prima sezione civile, ciò che avvenne nei cieli del Tirreno in occasione della strage di Ustica è da addebitarsi a un missile lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo e sono da escludere le ipotesi alternative della bomba collocata a bordo o del cedimento strutturale. La Corte d’Appello ha inoltre dichiarato prescritto il risarcimento da depistaggio, confermando però il risarcimento da fatto illecito rinviando al 7 ottobre 2015, l’esatta quantificazione del danno. E’ contenuto tutto, nelle motivazioni con cui la Corte ha rigettato i ricorsi che l’avvocatura dello Stato aveva promosso contro quattro sentenze emesse nel 2011 dal tribunale di Palermo, in merito alla vicenda del disastro del Dc-9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980, dove morirono 81 persone. A ricorrere al rito civile, sono stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno di oltre cento milioni di euro. La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, per non aver assicurato le condizioni di sicurezza al volo Itavia 870. “Con queste quattro sentenze – commenta l’avvocato Daniele Osnato – la Corte di Appello di Palermo ha definitivamente chiuso, in punto di fatto, la vicenda giudiziaria identificando, al di sopra di ogni dubbio, che il Dc-9 sia stato abbattuto da un missile. Ogni contraria ipotesi è stata vagliata ed esclusa, compresa quella della bomba. Con buona pace di chi, ancora a distanza di 35 anni dal tragico evento, prosegue con informazioni deviate ed ipotesi del tutto prive di fondatezza”. “La verità processuale – sempre secondo il legale dei familiari delle vittime – coincide in questo caso con la realtà degli eventi e cioè che quella sera il Dc-9 dell’Itavia è stato abbattuto in un atto di guerra non dichiarata ad opera di un missile non identificato”.

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