Alcoltest ai vigili ed a chi guida pullman e camion: l’idea è di un monrealese

Redazione

Cronaca

Alcoltest ai vigili ed a chi guida pullman e camion: l’idea è di un monrealese
A Patti gli agenti sottoposti all'esame prima di prendere servizio: "Dobbiamo dare l'esempio"

10 Novembre 2014 - 11:00

L’idea è venuta, come spesso accade, quasi per caso: gli agenti della polizia municipale “a caccia “ di automobilisti indisciplinati, dovranno sottoporsi, prima di mettersi a bordo della pattuglia, ad un alcoltest. L’iniziativa è stata decisa dal comandante di Patti, monrealese distaccato nella cittadina messinese, Castrense Ganci: “L’obiettivo – ha raccontato a SicurAUTO.it – è garantire la sicurezza dei cittadini. Tutto questo si inserisce in una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la cittadinanza in cui si fa presente che è molto pericoloso mettersi alla guida dopo avere bevuto. Il primo esempio deve arrivare proprio da noi. La speranza è che l’esempio venga poi seguito da altri colleghi in altre città, proprio al fine di prevenire e sensibilizzare”.

Ma l’idea di Ganci potrebbe e dovrebbe coinvolgere tutte quelle persone che per lavorare guidano un mezzo: pullman, autobus di linea, camion, scuolabus.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione tra il comando di polizia municipale di Patti e l’Anvu, l’Associazione nazionale vigili urbani.

Intanto, la rivista specializzata SicuAuto ricorda il prossimo giro di vite contro la guida in stato d’ebbrezza. Arriverà l’ergastolo della patente (ritiro definitivo della licenza di guida) per i conducenti più trasgressivi. E per il reato di omicidio stradale? Si dovrà attendere una modifica del Codice penale. Sono queste le linee guida del disegno di legge delega di riforma stradale C 731-1588-A approvato di fatto il 9 ottobre 2014 dalla Camera e che ora passerà al Senato per il via libera definitivo.

Il disegno di legge punta a una completa rivisitazione delle norme stradali, entro 12 mesi, partendo dalla revisione della disciplina sanzionatoria, con una graduazione delle sanzioni in funzione della gravità della condotta e del mezzo utilizzato. Ma sarà anche possibile limitare ulteriormente la velocità negli ambiti urbani a solo 30 km/h se le condizioni del traffico e strutturali lo richiederanno. Oggi, se un ubriaco causa un incidente mortale in auto, si applica l’articolo 589 del Codice penale, collegato al Codice della strada: scatta l’omicidio colposo (dovuto a imperizia, imprudenza): le pene vanno da 2 a 10 anni di carcere. Tutto resterebbe così, in futuro: il ritiro definitivo della patente (ergastolo della licenza di guida) sarebbe la vera forte novità del Codice della strada. Cui magari verrà aggiunto l’omicidio stradale.

È lecito domandarsi se una norma del genere serva a qualcosa: in passato, numerose persone sono state fermate dalle forze dell’ordine che hanno scoperto come i conducenti si ponessero al volante nonostante non potessero farlo, perché avevano subìto in passato la sospensione della patente. Altri guidatori, addirittura, non avevano mai conseguito la patente. Probabilmente, con pochi controlli sulle strade, l’ergastolo della patente sarebbe poco utile. Casomai, andrebbe prevista una pena elevatissima (una sanzione in euro) per eventuali recidivi.

“Qualora dovesse essere introdotto questo nuovo reato – ha detto a SicurAUTO.it Cosimo Ferri, sottosegretario al ministero della Giustizia- è presumibile che andrà a colpire tutti i casi in cui, guidando un’autovettura, si sia provocato un incidente che abbia determinato la morte di una o più persone. Quindi, non solo gli incidenti gravi per guida in stato di alterazione da stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica, ma anche un sinistro dovuto a un altro comportamento di guida negligente: un eccesso di velocità, la mancata precedenza a un incrocio, un sorpasso azzardato. Si dovranno graduare le pene prevedendo pene più lievi quando la violazione delle norme sulla circolazione stradale sia stata meno grave. Mentre le sanzioni penali dovranno essere considerevolmente più pesanti, oltre che nei casi di grave stato di ebbrezza e di assunzione di stupefacenti, anche di fronte a gravi negligenze e a macroscopiche disattenzioni, come a esempio in ipotesi di forte eccesso di velocità o di attraversamento di un incrocio nonostante la luce semaforica rossa. Come si intuisce, si tratta di norme da delineare con la massima cura, perché si rischia di entrare in un campo fortemente soggettivo. E, per evitare tale rischio, le condotte gravi dovranno essere descritte nelle nuove norme nella maniera più chiara, precisa e oggettiva possibile. Per esempio, si dovrà definire con precisione che cosa si intenda per forte eccesso di velocità, specificando la misura della velocità, su quali strade, in che contesto, con quali condizioni di traffico e meteo”.

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