Monreale, eternit disseminato sul territorio, ma l’assessore: “adesso altre priorità”

Simone Marchese

Cronaca

Monreale, eternit disseminato sul territorio, ma l’assessore: “adesso altre priorità”
Proteste dei residenti di via Frassinelli e Mulini: lastre di amianto sparse ovunque

03 Ottobre 2014 - 10:00

Ancora rifiuti tossici e potenzialmente pericolosi per la salute di uomini ed animali sparsi nel territorio. Questa volta è una strada poco frequentata alle porte del paese, dove occhi indiscreti non arrivano e per ciò teatro di discariche abusive. Siamo in via Frassinelli e Mulini bassa, un piccolo collegamento fra le principali via Santa Liberata e via Molara; in linea d’aria alle spalle di piazza Aquino. Per caso si potrebbe percorrere questa stradina poiché gli ingressi alle proprietà private sono davvero pochi, ma all’ombra delle abitazioni lo scenario e pressoché lo stesso trattato in precedenza, forse peggio. Cataste di coperture in eternit evidentemente ridotte male, e per questo altamente pericolose, riempiono i bordi delle strade, aspettando che qualcuno si prenda la responsabilità, trascurata da chi le ha conferite in quel luogo, a rimuoverle quanto prima. Azione che tarda a compiersi ai danni dell’ambiente, dei passanti e degli abitanti della zona che rischiano un imprudente contatto con le micidiali polveri d’amianto contenute nel preparato cementizio, bandito orm i da oltre 20 anni. L’eternit venne ampiamente usato nel campo edilizio e la sua storia inizio già agli inizi del ‘900 guadagnando popolarità di anno in anno. Fu negli anni ’60 che le ricerche cominciarono a dimostrare la pericolosità legata alle fibre d’amianto generate dall’usura; esse provocano una gravi infezioni polmonari croniche e una grave forma di cancro: il mesotelioma pleurico. I tempi di latenza ed incubazione posso raggiungere anche i 40 anni; ancora oggi rischiano la salute chi negli anni ’80 è stato esposto all’amianto. Abbandonarlo, possibilmente garantisce un risparmio economico dato dai costi di smaltimento, ma aumenta notevolmente il rischio d’esposizione alle fibre d’amianto contenute all’interno dell’eternit. Inoltre la legge 257 del 1992 vieta in Italia estrazione, produzione e commercializzazione dell’amianto e obbliga le Regioni a dotarsi di un piano di decontaminazione, data l’enorme mole di dati scientifici che lo reputano causa del mesotelioma maligno della pleura. Una responsabilità che lo ha fatto bandire anche da tutta Europa. Oggi al Chemical Center di Bologna, l’ amianto viene smaltito con il siero del latte grazie ad un innovativo sistema tecnologico che sfrutta i processi chimici, rendendo, alla fine del trattamento, il micidiale agente chimico amianto in fosfati, silicati e batteri morti utilizzati come fertilizzante. Ricavandone un guadagno non indifferente. Abbiamo provato a contattare per tutta la settimana l’assessore competente, Giuseppe Lo Coco che però nonè voluto intervenire sulla vicenda. “In questo momento sono impegnato”, ha detto nell’ultima telefonata. Eppure l’ambiente e la salute dei monrealesi non possono più aspettare… (FOTO VINCENZO GANCI)

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