Il furto delle cartelle di Schumacher, in pochi conoscevano come erano state archiviate

Rosario Lo Cicero

Dall'Italia e dal Mondo

Il furto delle cartelle di Schumacher, in pochi conoscevano come erano state archiviate
L'ospedale aveva creato un apposito pseudonimo. Si indaga tra i medici

26 Giugno 2014 - 15:00

Non c’è ancora una soluzione al furto della cartella clinica di Schumacher, avvenuta la scorsa settimana dall’ospedale di Grenoble. Il settimanale tedesco “Blick” ne rivela con disgusto i contorni trapelati dalle indagini degli inquirenti, ai quali risulta che un tizio, il quale si cela dietro la pseudonimo “Kagemuska”, avrebbe provato a contattare il noto giornale, inviando una dozzina di pagine della cartella trafugata.

Stessa cosa sembra sia stata tentata con altre testate. La Polizia tedesca che sta conducendo le indagini, spera di poter risalire all’autore del furto. Nel frattempo, la direzione dell’ospedale di Grenoble, precisa che la cartella dello sfortunato ex campione del mondo di F.1, era archiviata, proprio per preservarla da eventuali furti, sotto lo pseudonimo di “Jeremy Martin”, fatto noto a pochi medici del nosocomio svizzero, tra i quali, il medico curante e pochi altri dipendenti.

Jacqueline Hubert, direttore del reparto di Neurologia, riduce così a poche persone il numero dei sospettati ed informa che il sistema informatico dell’ospedale, è stato sottoposto al controllo di alcuni esperti, al fine di determinare se ci sono stati attacchi di hacker o se all’interno del sistema, sono state svolte, da persone non autorizzate, ricerche sulle cartelle ed in particolare su quella di Michael Schumacher.

Una triste vicenda che viola gravemente la privacy dell’ammalato alla quale il mondo dell’informazione, sino ad oggi, sta reagendo in maniera corretta e decisa.

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