Il carburante in Italia fra i più cari: aspettando i provvedimenti del governo

Redazione

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Il carburante in Italia fra i più cari: aspettando i provvedimenti del governo

26 Giugno 2018 - 08:11

Il costo della benzina in questo giugno 2018 sta raggiungendo i massimi che ricordano quelli del luglio del 2015. Da diverso tempo, insomma, gli italiani non si dovevano confrontare con costi così elevati ma oggi sta riaccadendo. Il periodo tra l’altro è uno dei peggiori perché è ora il momento in cui tanti si stanno mettendo in strada per raggiungere le mete di vacanza in famiglia. La benzina è uno di quei costi su cui gravano tasse statali fisse importanti su cui il nuovo governo ha promesso di intervenire.

In Italia lo spauracchio della tassazione pesante è dilagante e riguarda anche settori inaspettati: da una parte si tassano anche le vincite al gioco sulla base di una presunta mossa per combattere la ludopatia (ha fatto clamore la tassa di 15 milioni di euro sull’ultimo jackpot del SuperEnalotto), dall’altra gli Italiani pagano ancora le accise per la guerra in Etiopia del 1936 sulla benzina. In qualche modo, insomma, pare che si trovi sempre il modo di far pagare il cittadino.

Cambieranno le cose? Si attendono gli interventi del governo

Osservando tutto questo in silenzio, il popolo del Bel Paese attende per vedere come si muoverà il nuovo governo Lega-M5S. Salvini e Di Maio hanno detto che interverranno presto con nuovi provvedimenti per regolarizzare meglio il settore del gioco d’azzardo e per ridurre la tassazione sui carburanti.

Nel primo caso l’obiettivo è quello di ridurre la ludopatia e combattere le associazioni a delinquere che spesso sono alle spalle delle sale da gioco tradizionali, senza tuttavia toccare la tassazione aumentata negli scorsi mesi per le slot machine dal 6 all’8%. Gli interventi riguarderanno essenzialmente il settore dei giochi tradizionale/fisico perché i siti di casinò online sono già sotto stretto controllo dell’aams, come www.slotvltonline.it, e fino a oggi sembrano funzionare regolarmente.

Sul prezzo della benzina il nuovo governo avrebbe promesso di eliminare le accise obsolete di primo Novecento e di intensificare i controlli dei Nas sulle pompe di benzina, per assicurarsi che tutto funzioni sempre regolarmente e che non ci siano i soliti furbetti.

Come funzionano i prezzi della benzina

Oggi l’Italia è il terzo Paese dove la benzina è più cara, dopo Olanda e Danimarca, nonché il quarto Stato al mondo. Se da una parte i cittadini vedono un immediato riscontro dell’aumento del prezzo del petrolio sul costo del pieno all’auto, dall’altra non si riducono subito i costi quando quello diminuisce. Il prezzo al litro della benzina nel nostro Paese è definito per il 50% dai costi del prodotto e per l’altro 50% da tasse, iva e accise che andrebbero ad arricchire le tasche dello Stato.

Non molti sanno che il costo del petrolio in realtà incide sul costo del carburante solamente per un 25%, pari a più o meno 50 centesimi per litro. Altri 14 centesimi (21 nel diesel) costituiscono il margine delle compagnie petrolifere, per i costi di raffinazione. Tutto il resto, quasi, sono imposte che in molti casi non dovrebbero gravare sulle tasche di cittadini già in difficoltà.

Si attendono i provvedimenti del nuovo governo, nella speranza che si prendano d’esempio Paesi come la Francia, che se ultimamente non si è espressa forse correttamente nei confronti del Bel Paese su altri fronti, è un esempio per la gestione dei costi sulla benzina. In questo Stato se il costo della benzina aumenta, lo Stato provvede ad abbassare di conseguenza le relative tasse, cosicché il prezzo del carburante è sempre circa lo stesso.

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