Sono stati ricordati questa mattina con due cerimonie il capitano Mario D’Aleo e i carabinieri Pietro Morici e Giuseppe Bommarito, uccisi dalla mafia trentacinque anni fa. La prima cerimonia in via Scobar a Palermo. Luogo dell’eccidio. Poi, alle 10,30 la cerimonia invece a Monreale, in via Venero dove è stata deposta una corona di fiori nella targa che è stata restaurata dal comune di Monreale.
Il capitano Mario D’Aleo, comandante della Compagnia Carabinieri di Monreale venne assassinato da un commando di sicari di “Cosa Nostra”. I killer a bordo di due motociclette trucidarono D’Aleo sotto la sua abitazione in via Cristoforo Scobar a Palermo. Mentre l’appuntato Giuseppe Bommarito ed il carabiniere Pietro Morici che attendevano l’ufficiale, furono uccisi in macchina, a poca distanza dal portone. D’Aleo aveva preso il comando della Compagnia di Monreale dopo l’omicidio del Capitano Emanuele Basile, da cui ereditò le indagini sulle cosche di Monreale, Altofonte e San Giuseppe Jato.
Alla commemorazione hanno preso parte le più alte cariche civili e militari. Una preghiera e una benedizione è stata fatta dall’Arcivescovo Michele Pennisi, accompagnato da don Nicola Gagllio. Tra i presenti il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Riccardo Galletta; il colonnello Antonio Di Stasio del comando provinciale di Palermo; il comandante del gruppo dei carabinieri di Monreale colonnello Luigi De Simone; il capitano dei Carabinieri di Monreale Guido Volpe; il comandante della stazione dei carabinieri di Monreale Salbvatore Biddeci. C’erano anche il questore di Palermo Renato Cortese, il comandante della Polizia Municipale di Monreale Luigi Marulli, il sindaco Piero Capizzi, il vice sindaco Giuseppe Cangemi, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Verde, gli assessori Mimmo Gelsomino e Paola Naimi, i rappresentanti dell’associazione nazionale Polizia di Stato con il presidente Santo Gaziano e il segretario economo Francesca Mannino e dell’Associazione Carabinieri in congedo. A rendere omaggio alla lapide anche il nipote di Mario D’Aleo, il nipote capitano Marco D’Aleo.
)
