Ballarò, riesplode il mercato illegale di uccelli. La denuncia dei volontari del Cabs

Redazione

Palermo

Ballarò, riesplode il mercato illegale di uccelli. La denuncia dei volontari del Cabs

31 Luglio 2017 - 18:51

Approfittando dei mancati controlli da parte delle autorità palermitane ha, purtroppo, ripreso con grande vigore il mercato abusivo degli uccelli realizzato ogni domenica mattina a Ballarò. E’, infatti, iniziata la grossa e redditizia vendita dei giovani, per lo più cardellini, nati nell’anno e quando i volontari del CABS (Committee Against Bird Slaughter) hanno fatto il consueto giro tra le bancarelle si sono trovati di fronte ad una scena disgustosa. Non meno di 200 animali selvatici stipati nelle gabbie dai cinque uccellatori presenti (mentre verosimilmente altre centinaia di uccelli erano conservati al sicuro poco distante), in un caldo insopportabile. Poveri animali del peso di pochi grammi che, dopo avere sopportato in settimana lo stress della cattura e della cattività, venivano prelevati con le mani dalle maleodoranti gabbie (come si vede in una delle foto allegate) per essere riposti in sacchetti di carta del tutto privi di aria. Come se si trattasse di pomodori o zucchine e non di esseri viventi, senzienti e per di più (in via del tutto teorica a Palermo) protetti dalla legge.

Tutto ciò conferma quanto distante sia la valutazione dei protezionisti rispetto a quanto dichiarato qualche settimana fa, all’indomani di uno dei rarissimi interventi, dalle Forze di Polizia agli organi di stampa secondo le quali il fenomeno sarebbe in forte calo. Ciò, sebbene tutti i venditori abusivi quel giorno fossero riusciti a farla franca, allontanandosi prima di essere identificati.

Ogni ottimismo deve, dunque, considerarsi del tutto ingiustificato e fuori luogo. Resta la tristissima realtà di un fenomeno di inaudita gravità che le Forze dell’Ordine palermitane non riescono ad impedire fronteggiandolo adeguatamente. In nessuna città d’Europa, infatti, si assiste a “mercanzia” di provenienza furtiva messa in vendita tranquillamente sulla pubblica via.

Fino a quando non si capirà che anche a Palermo si può e si deve applicare la legge, vietando ai ricettatori – che sono sempre gli stessi, dunque molto conosciuti perché più volte denunciati – la frequentazione della piazza, lo scempio della fauna selvatica siciliana proseguirà inesorabilmente. Per culminare, come sempre avviene, con la parte centrale dell’estate, quando si raggiungerà il massimo numero di uccelli esposti e venduti.

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