Scontro Lea Giangrande/Comune: appello per la causa da oltre 647 mila euro

Redazione

Cronaca

Scontro Lea Giangrande/Comune: appello per la causa da oltre 647 mila euro

14 Luglio 2017 - 12:41

Lea Giangrande, ex presidente dell’Ato Pa2 e moglie dell’ex sindaco di Monreale Toti Gullo, ha presentato ricorso in appello contro il comune di Monreale per la causa persa in primo grado per il tempestivo rilascio di alcune concessioni edilizie, secondo la Giangrande, da parte del comune di Monreale. In primo grado, come detto, il comune era stato ritenuto non colpevole. La storia risale al 2010. La Giangrande aveva presentato al comune istanza per il rilascio di concessione edilizia per lavori di ristrutturazione, ampliamento e cambio di destinazione d’uso di alcuni fabbricati in contrada Scarda Rubinotto. Ma parte del terreno dove erano presenti gli immobili, insistevano sul bosco di Casaboli. Il Comune, allora chiese il parere della Sovrintendenza e dell’Asp che diedero il loro assenso. Ma il comune, dopo aver ricevuto il parere positivo, bocciava la pratica. Contro il parere negativo, la Giangrande presentava ricorso al Tar di Palermo che accoglieva il ricorso a annullava il parere del comune. Per questo il comune rilasciava la concessione edilizia. Tre anni dopo la richiesta. E chiedeva il risarcimento dei danni subiti al Comune. Un danno quantificato in oltre 647 mila euro secondo i legali Enzo Puccio e Tiziana Pellegrino, essenzialmente nella perdita di chance relativa alla possibilità di finanziamento a fondo perduto per la realizzazione dell’investimento da parte del PSR e del FERS 2007/2013, oltre alla perdita di utile per il mancato avvio dell’attività agrituristica. A difendere il Comune l’avvocato Andrea Terranova, le cui tesi sono state accolte dal Tar. Secondo il Collegio giudicante, presieduto da Cosimo Di Paola, non sussiste l’elemento soggettivo della colpa del comune. Cioè in pratica il comune non poteva essere colpevole poiché aveva applicato una norma mai posta prima in discussione, e la cui vigenza era stata riconosciuta dallo stesso Tar, in sede cautelare. Norma che il Tar stesso aveva successivamente rivisto, ma a quel punto il comune aveva provveduto ad attenervisi, rilasciando immediatamente alla Giangrande la concessione edilizia. Oggi arriva la richiesta di appello. Ma visto che l’avvocato terranova non è iscritto all’albo degli avvocati cassazionisti, l’amministrazione è alla ricerca di un nuovo legale. E sul piatto “ballano” 647 mila euro di richiesta di risarcimento dei danni.

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