Anche Monreale ricorda il giornalista Mario Francese

Redazione

Cronaca

Anche Monreale ricorda il giornalista Mario Francese

26 Gennaio 2017 - 10:18

Si è tenuto presso i locali di Casa Cultura – Santa Caterina  un incontro- dibattito per tenere vivo il ricordo del giornalista Mario Francese. Alla conferenza organizzata dall’assessorato ai Beni Culturali del Comune di Monreale ed inserita nel programma di “Gennaio a Casa Cultura” dopo i saluti della padrona di casa l’assessore Nadia Granà e del vice sindaco Giuseppe Cangemi si sono susseguiti gli interventi e i ricordi anche personali dell’avvocato Giulio Cusumano, consigliere comunale di Palermo, di Salvo Vitale, amico fraterno di un’altra giovane vittima della mafia, Peppino Impastato. L’attore Giuseppe Moschella ha letto invece un passo del libro sulla vita del giornalista.

Mario Francese ha iniziato la sua carriera giornalistica all’agenzia di stampa Ansa, poi ha scritto per  il quotidiano La Sicilia di Catania. E’ stato assunto all’ufficio stampa dell’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Siciliana ed ha collaborato con Il Giornale di Sicilia di Palermo. Nel 1968 ha rinunciato al posto di addetto stampa alla Regione per occuparsi a tempo pieno della cronaca giudiziaria al Giornale di Sicilia Divenuto giornalista professionista si occupa di rilevanti casi di mafia Per i giudici d’appello “il movente dell’omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un’approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni ’70”.

All’incontro erano presenti anche gli studenti dell’Istituto monrealese Guglielmo II. Anna Cane ha partecipato in rappresentanza dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. La giovane giornalista ha raccontato agli studenti la sua esperienza personale. Un articolo sul Giornale di Sicilia che ha portato all’inchiesta e al licenziamento di 20 dipendenti del cimitero dei Rotoli che timbravano il cartellino e abbandonavano il posto di lavoro. A causa di quell’articolo la Cane ha subito un’intimidazione, la sua auto viene distrutta proprio sotto casa sua.

Il giudice Mario Conte ha parlato ai ragazzi della storia di Giuseppe, figlio di Mario Francese che con caparbietà è riuscito a far riaprire le indagini sulla morte del padre. Le indagini hanno poi hanno portato alla condanna dei mandanti dell’omicidio. Giuseppe dopo la sentenza si tolse la vita a 36 anni. Ospite della conferenza anche la fotografa Lavinia Caminiti, autrice della mostra “Invisibili, gli ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”.

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