I “Simboli dell’Arma”, presentato il nuovo calendario storico dei carabinieri

Redazione

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I “Simboli dell’Arma”, presentato il nuovo calendario storico dei carabinieri
Avrà una tiratura di 1 milione e 300 mila copie, di cui quasi 10 mila in altre lingue. Le tavole sono state realizzate sotto la direzione di Silvia di Paolo

09 Novembre 2016 - 17:48

E’ stato presentato questa mattina presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano e del Comandante Generale dell’Arma Tullio del Sette, il Calendario Storico 2017 dell’Arma dei Carabinieri.

Le tavole del calendario, ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, sono state presentate al pubblico insieme ai temi della nuova edizione dell’Agenda, dal conduttore televisivo Massimo Giletti.

Il calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto una tiratura di 1 milione e 300 mila copie, di cui quasi 10 mila in altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco e arabo), indice sia dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.

Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della stessa Storia d’Italia. La pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia dell’Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali si riconosce ogni carabiniere, da un capo all’altro d’Italia.

Il tema del Calendario 2017 è incentrato sui “Simboli dell’Arma”, che sono la rappresentazione visiva dell’essenza dell’Istituzione. Essi si susseguono nelle tavole mostrandoci i diversi stili con cui l’arte grafica si è evoluta nel tempo, a partire dall’anno di fondazione dei Carabinieri, il 1814.

L’Agenda 2017, in un formato moderno e funzionale e con l’inserto dedicato alla “Musica nell’Arma”, ci presenta un dettagliato excursus storico sui complessi musicali dell’Arma, dalla mitica Banda alle varie Fanfare. Ne hanno parlato sul palco, con Giletti, il critico d’arte Philippe Louis Daverio, il grafico Armando Milani e il Direttore – Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro.

La mattinata è iniziata con la proiezione di un primo video di presentazione, seguito da un secondo contributo dedicato alla prefazione scritta dall’artista e filosofo Gillo Dorfles che, non potendo intervenire di persona, ha voluto portare così il proprio saluto agli intervenuti. Massimo Giletti ha quindi aperto la discussione coinvolgendo Philippe Louis Daverio, Silvia Di Paolo e Armando Milani in un commento a più voci riguardo alle tavole del calendario.

L’evento è andato avanti con la proiezione di due videoclip, il primo sull’agenda e il secondo sul testo introduttivo firmato da Sir Antonio Pappano, direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia. Giletti ha poi invitato Michele Dall’Ongaro a illustrare i contenuti dell’agenda. Al termine il Comandante Generale Tullio Del Sette ha rivolto il proprio saluto alle autorità e agli ospiti presenti e ha parlato delle opere presentate. Ha dapprima evidenziato il rinnovamento “estetico e funzionale” della nuova agenda, con uno “stile moderno, attento alle innovazioni tecnologiche”, per la prima volta disponibile anche in lingua inglese.

È poi passato a descrivere il calendario, che anche quest’anno è “…frutto di una accurata e innovativa ricerca estetica su aspetti culturali che uniscono l’attenzione alla Storia dell’Arte ai segni distintivi e alla storia dell’Arma”, sottolineando il richiamo “ai valori morali che da sempre sostengono e contraddistinguono la sua opera al servizio delle nostre comunità, di ogni cittadino e specie di chi ha più bisogno. Valori che devono essere perpetuati e riaffermati nel tempo perché costituiscono la base morale di un modo di sentire fondante e insopprimibile, che fa dell’Arma una forza coesa, affidabile ed efficiente”, un’istituzione “moderna e dinamica, protesa al futuro che guarda con giustificato ottimismo e rinnovato vigore”.

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