San Giuseppe, trovato con una pistola in auto, i Carabinieri scoprono un intero arsenale

Redazione

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San Giuseppe, trovato con una pistola in auto, i Carabinieri scoprono un intero arsenale
Dopo il controllo la perquisizione dei militari nella casa dell'armaiolo

18 Gennaio 2016 - 00:00

I Carabinieri della Stazione di San Giuseppe Jato, nel corso di un controllo alla circolazione stradale hanno fermato Giovanni Di Lorenzo, classe ’61. L’uomo, volto noto alle forze dell’ordine, ha subito tentato di eludere il posto di controllo, ma i militari dell’Arma, che lo sapevano, peraltro, sprovvisto di patente di guida, lo hanno bloccato e, oltre a contestargli l’infrazione al Codice della Strada, hanno proceduto alla perquisizione del veicolo, che si concludeva, poco dopo, con il rinvenimento di una pistola ad aria compressa modificata per sparare colpi calibro 7,65. Per lui l’accusa è quella di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco alterata. Quasi contestualmente i Carabinieri del Norm di Monreale hanno proceduto alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione di R.B. I militari avevano il fondato sospetto di ritenere che fosse quello il posto dove Di Lorenzo aveva ritirato l’arma modificata e, quindi, dove era occultato il laboratorio per la costruzione e la modifica delle armi e munizioni. Infatti, bene occultate nell’appartamento, oltre ad una rivoltella ed un tamburo per revolver, sono stati rinvenuti 649 proiettili di vario calibro tra cui 12, 7,65, 38 special e 44 magnum. Di queste ultime, molte erano state modificate artigianalmente. Inoltre, è stato rinvenuto tutto l’occorrente utile alla fabbricazione delle munizioni: una pressa per il confezionamento con i diversi adattatori per i vari calibri, bossoli, polvere, inneschi ed ogive. I reati imputatigli sono quelli di detenzione abusiva di armi e fabbricazione di esplosivi non riconosciuti. Il Magistrato, informato dei fatti, ha disposto che entrambi gli individui attendessero in regime custodiale in carcere la convalida del Gip, che è arrivata lasciando Di Lorenzo in carcere e  l’armaiolo R.B., all’obbligo di firma in attesa delle fasi ulteriori del processo.

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