Carini, costretti dal direttore a fare i vigilantes: denunciato dalla Polizia Municipale

Redazione

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Carini, costretti dal direttore a fare i vigilantes: denunciato dalla Polizia Municipale

12 Luglio 2018 - 16:34

A seguito di un’approfondita attività investigativa degli agenti della Polizia Giudiziaria della polizia municipale di Carini, coordinati dal comandante del Corpo, Marco Venuti, il direttore di un noto Supermercato della città della baronessa è a giudizio innanzi il Tribunale di Palermo per aver utilizzato degli impiegati con qualifiche di addetti alla vendita, alla movimentazione di merci ed ai registratori di cassa, in attività di vigilanza. Ricevuta la segnalazione i caschi bianchi, in abiti borghesi, hanno svolto numerosi appostamenti per riprendere, anche fotograficamente, le effettive mansioni svolte, e li sono caduti i dubbi: il personale, con tanto di maglietta con la scritta: “Security”, provvedeva a svolgere compiti che la legge assegna alle guardie particolari giurate, controllando i clienti, finanche chiedendo, talvolta, di aprire i sacchetti per controllare il contenuto. Inoltre gli stessi, in violazione delle norme in materia, utilizzavano un sistema di videosorveglianza e tele-allarme, collegato ad una centrale operativa, anch’essa nell’ipermercato e controllata a turno dagli stessi operatori.

Da qui un’annotazione di servizio trasmessa alla procura della Repubblica di Palermo, da cui è scaturita un’ulteriore indagine, su delega dalla magistratura agli stessi agenti carinesi, che ha portato al processo, che si sta tenendo in questi giorni nelle aule del Tribunale, a carico di A.L di 52 anni. L’imputato è ora chiamato a rispondere del reato previsto dagli articoli 133 e 134 del Testo Unico sulla Pubblica Sicurezza, che punisce, con l’arresto fino a due anni e con l’ammenda sino a 620 euro, chi, senza licenza del prefetto, svolge attività di vigilanza e custodia di proprietà mobiliari o immobiliari.

Sull’argomento infatti il ministero dell’interno è intervenuto a chiarire la differenza tra le guardie giurate e quelle che svolgono mera attività di “portierato- reception” affermando che già a partire dal contratto stipulato deve emergere che i compiti affidati ai portieri consistono esclusivamente in quella mera vigilanza passiva e “ordinata utilizzazione dell’immobile da parte dei fruitori” che anche la giurisprudenza ritiene tipica dell’attività di portierato.
Per quanto attiene le attività di telesorveglianza, il ministero, ha chiarito che tale attività si esplica nel gestire a distanza segnali di allarme relativi a beni mobili o immobili allo scopo di promuovere l’intervento delle guardie giurate, non v’è dubbio che tale attività non possa essere svolta da soggetti adibiti a portierato-reception.

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Un commento a “Carini, costretti dal direttore a fare i vigilantes: denunciato dalla Polizia Municipale”

  1. Giovanni Velardita ha detto:

    Bravissimi e complimentissimi !!!!! Ottimo lavoro. Dimostrazione che non siamo secondi a nessuno.

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