L’ammutinamento dei consiglieri Di Benedetto e Russo. Capizzi chiama Rubino

Redazione

Cronaca

L’ammutinamento dei consiglieri Di Benedetto e Russo. Capizzi chiama Rubino

22 Novembre 2017 - 17:40

Acque agitate all’interno della maggioranza del sindaco Piero Capizzi. Ieri il consiglio comunale è stato sospeso per la mancanza del numero legale. Ad un soffio dalla votazione per l’approvazione del Rendiconto del Bilancio di Previsione 2016. Tanto che il presidente Giuseppe Di Verde è stato costretto a convocare un nuovo consiglio comunale per domani. La discussione del documento contabile è andata liscia. Ma al momento di votare i due consiglieri del Partito Democratico Aurelia Di Benedetto e Sandro Russo hanno abbandonato l’aula, facendo, di fatto, mancare il numero legale e costringendo il presidente a rinviare tutto di 48 ore.

A Capizzi questa cosa non è andata giù: “Un comportamento inspiegabile” ha detto il Primo Cittadino. La mancata approvazione di questo documento creerebbe tantissimi problemi per il rinnovo dei contratti dei precari. “Siamo in una condizione di pre-dissesto e non di dissesto – spiega Capizzi – ma la normativa è la stessa. E senza l’approvazione del Rendiconto 2016 non possiamo chiedere a Roma il rinnovo dei contratti dei precari. Per questo non ho capito l’atteggiamento dei due consiglieri. Un’azione, quella della Di Benedetto e di Russo, che danneggia la città di Monreale e non il sindaco. Era logico rimanere in aula e astenersi. Il loro è un giochino senza senso”.

Sandro Russo, tra l’altro è stato assessore al Bilancio proprio con Capizzi: “Proprio Russo ha votato il Bilancio 2016 – dice Capizzi – E’ chiaro che il loro è un segnale politico forte, che non danneggia me, ma i cittadini monrealesi. Per darmi il segnale potevano anche astenersi”. Il sindaco ha così chiamato il commissario straordinario del Pd di Monreale Antonio Rubino: “Abbiamo parlato per capire come stanno le cose – ha detto Capizzi – e Rubino mi ha confermato il pieno appoggio del Partito Democratico all’amministrazione. Non capisco cosa volevano ottenere i due consiglieri. Ho chiesto al commissario una verifica urgente con i suoi uomini e soprattutto una riflessione importante, perché atteggiamenti simili non si ripetano”.

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