Van Gogh Multimedia Experience: “La mostra non può essere fatta. E Capizzi non ci ascolta”

Redazione

Cronaca

Van Gogh Multimedia Experience: “La mostra non può essere fatta. E Capizzi non ci ascolta”

16 Novembre 2017 - 17:57

Oggi la presentazione ufficiale alla stampa (leggi qui), ma per la mostra “Van Gogh Multimedia Experience” in programma a Monreale dal 25 novembre prossimo (vernissage previsto a partire dalle ore 18), non c’è pace. E Giuseppe Parisi, che si professa l’unico proprietario di questa mostra, non si ferma. E ha chiesto la sospensione della mostra monrealese, “Ho già fatto denuncia-querela nei confronti della Bicubo e verso il suo delegato, per appropriazione indebita della mostra con truffa, e spedito una diffida di sospensione della mostra nei confronti del comune di Monreale, che ha già deliberato la disponibilità di alcuni locali del monastero dei benedettini, ed altri benefici per realizzare la suddetta mostra a partire dal 25 novembre”, dice Parisi. Secondo cui la delibera del comune di Monreale, come quella di Taormina che ha ospitato la mostra la scorsa estate, “contiene gravi dichiarazioni mendaci prodotte dalla Bicubo e rilevate probabilmente in buona fede dai proponenti delle stesse come elementi determinanti per la esecuzione”.

La Bicubo, sempre secondo Parisi, “non ha mai realizzato nessuna mostra in nessuna città d’italia (come dichiarato) ad eccezione di quella di Taormina come organizzatore tecnico, utilizzando la proprietà intellettuale da me fornita, e non ha mai avuto nessuna autorizzazione da parte del sottoscritto per organizzarla in altre sede, la delibera del comune di Monreale è viziata da false dichiarazioni in atto pubblico prodotte dalla Bicubo e per tale motivo deve essere immediatamente annullata”. “Ho chiesto un incontro al sindaco di Monreale Piero Capizzi la scorsa settimana – dice Parisi – per far sospendere immediatamente la manifestazione, ma non abbiamo avuto nessuna risposta in merito”. Parisi ha poi annunciato di voler denunciare la stessa Bicubo per diffamazione a mezzo stampa, visto che “mi hanno definito un folle”.

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