Fiera degli animali di San Giuseppe Jato, arrivano i controlli dei carabinieri forestali

Redazione

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Fiera degli animali di San Giuseppe Jato, arrivano i controlli dei carabinieri forestali

18 Agosto 2017 - 12:43

In occasione della tradizionale fiera degli animali che si svolge annualmente a San Giuseppe Jato, giunta ormai alla 237esima edizione, i Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, unitamente a militari della Stazione di San Giuseppe Jato, hanno effettuato una serie di controlli finalizzati a verificare il rispetto della normativa in materia di benessere animale da parte degli operatori commerciali presenti, nonché il rispetto della normativa in materia di commercio e detenzione di specie di fauna in via di estinzione tutelata dalla Convenzione di Washington.

Nonostante il clamore suscitato dal mondo dell’associazionismo di categoria nelle precedenti edizioni della fiera, il recente controllo ha dato esito sostanzialmente negativo in quanto, da una parte, non è stata riscontrata la presenza di esemplari soggetti ai limiti e alle prescrizioni in materia di fauna in via di estinzione e, dall’altra, non sono state trovate situazioni di maltrattamento o di detenzione in condizioni incompatibili con la natura degli animali.

“Gli esemplari sottoposti a controllo – spiegano i militari – apparivano in condizioni generali di salute e di detenzione in linea con le previsioni normative e si rivelavano in buona parte in regola con gli obblighi di microchippatura e nel rispetto i limiti di età per la vendita o cessione previsti dalla norma a tutela degli animali di affezione”.

I militari hanno solamente riscontrato un caso di violazione del regolamento di polizia veterinaria nei confronti di un uomo, sanzionato perchè deteneva complessivamente otto furetti (Mustela putorius furo) all’interno di alcune gabbie collocate nel vano portabagagli di un veicolo non idoneo al trasporto degli animali, “in quanto – spiegnao i carabinieri – oltre a essere privo di adeguate aperture utili all’aerazione e illuminazione dello spazio, non presentava un impianto di refrigerazione e di illuminazione all’interno. Inoltre gli animali risultavano detenuti al suo interno insieme ad alcuni rifiuti”.

Il furetto è, anche giuridicamente, un animale domestico a tutti gli effetti, status ufficializzato dall’allora Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) oggi ISPRA. La specie di furetto oggetto del controllo è quella che vive comunemente in casa e non è presente in natura allo stato libero, in quanto deriva da un incrocio della puzzola con altri mustelidi verosimilmente risalente già in epoca anteriore alla nascita di Cristo. I furetti allo stato selvatico attualmente esistono solo negli Stati Uniti occidentali e appartengono a una specie diversa rispetto a quella più comune in pericolo in quanto con uno stato di conservazione in natura piuttosto precario.

Lo scopo della domesticazione era quello di sfruttare questi animali per la caccia, in particolare per quella al coniglio, tradizione che è sopravvissuta in certe regioni fino ai giorni nostri, seppur vietata dalla legge sulla caccia. I carabinieri raccomandano agli eventuali interessati all’acquisto di un furetto di recarsi esclusivamente presso strutture specializzate e solamente dopo essersi documentati sulle caratteristiche etologiche e comportamentali della specie onde evitare l’eventuale – nonché illegittimo – abbandono in natura che, oltre a determinare potenziali squilibri all’ecosistema e al locale patrimonio di biodiversità, potrebbe verosimilmente determinare la morte dell’esemplare in quanto inidoneo alla condizione selvatica.

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