Anche a Monreale, nonostante il mare più vicino si trovi a oltre dieci chilometri di distanza, arrivano turisti in costume da bagno. Lo dice al Giornale di Sicilia, Don Nicola Gaglio, parroco del Duomo che non nasconde il suo pizzico di rabbia, “perché questi comportamenti ci preoccupano. L’abito dà un senso profondo e riconosce la dimensione del luogo in cui ci si trova”.

L’ultimo episodio è datato due giorni fa: “Davanti l’ingresso – racconta Don Nicola Gaglio – si sono presentati due turisti in costume da bagno e infradito. I ragazzi al’ingresso hanno spiegato che non potevano entrare. E’ assurdo vedere turisti in costume. La spiaggia è lontana. Non riesco a capire come mai qualcuno possa girare in costume a Monreale. Non è solo una questione religiosa”.

Per Don Nicola, si tratta “di avere buon senso, perché per entrare in chiesa bisogna vestire in un modo rispettoso del luogo. Un certo turismo di massa, poco preparato e poco educato, affronta tutti i luoghi con superficialità. Permettere che in quel luogo si faccia di tutto va contro una sacralità, non solo religiosa ma anche laica del monumento. Un’offesa nei suoi confronti”.

E per contrastare il fenomeno dei turisti irrispettosi? “Quando il turista arriva forniamo una sorta di camice da indossare se è vestito in maniera scollata. Un modo per dire alla gente che sta per entrare nel Duomo, che non si tratta di una piazza. All’inizio siamo stati criticati, ma poi la gente capì il senso di questa operazione”.